Gaza, Trump lancia un ultimatum ad Hamas: “Accettate l’accordo o affrontate gravi conseguenze”

Marianna Ritini

Settembre 8, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha lanciato un ultimatum a Hamas nella mattinata dell’8 settembre 2025, confermando la sua proposta per un accordo che coinvolge la liberazione di ostaggi israeliani e detenuti palestinesi, oltre a un cessate il fuoco. La dichiarazione è stata pubblicata su Truth Social, dove Trump ha esortato il gruppo palestinese ad accettare le condizioni per porre fine alla crisi di Gaza, sottolineando che “tutti vogliono che gli ostaggi tornino a casa” e che “è ora che anche Hamas accetti”.

Dettagli della proposta

La proposta, emersa grazie a un alto funzionario israeliano che ha parlato con Axios, prevede la liberazione di 48 ostaggi israeliani in cambio di un immediato cessate il fuoco e della cessazione delle operazioni dell’IDF (Forze di Difesa Israeliane) a Gaza City. In cambio, Israele si impegna a rilasciare tra 2.500 e 3.000 prigionieri palestinesi, inclusi individui condannati all’ergastolo per crimini contro israeliani. Una volta stabilito il cessate il fuoco, si avvieranno negoziati per la fine del conflitto, con Israele che richiede il disarmo di Hamas, mentre il gruppo palestinese chiede il ritiro totale delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

Secondo le dichiarazioni del funzionario, Trump si è reso disponibile a garantire attivamente il rispetto dell’accordo, ma ha anche avvertito che, in caso di rifiuto da parte di Hamas, Israele non esiterà a lanciare una vasta operazione militare. La proposta ha suscitato un cauto ottimismo tra le famiglie degli ostaggi, che vedono in essa un’opportunità per una svolta significativa. Un comunicato diffuso da Ynet ha evidenziato l’importanza di questa offerta, descrivendola come un passo storico e chiedendo al governo israeliano di sostenere l’intesa in fase di definizione.

Reazioni politiche in Israele

Benny Gantz, leader del partito Blu e Bianco-Unità, ha espresso un chiaro sostegno all’iniziativa proposta da Trump, affermando che la risposta israeliana deve essere un sì deciso. Gantz ha invitato i membri dell’opposizione a unirsi per garantire il supporto politico necessario, compresa la possibilità di formare un governo di unità nazionale per facilitare la liberazione degli ostaggi. Ha sottolineato l’importanza di non perdere questa opportunità.

Fonti israeliane riferiscono che la proposta di Trump prevede la liberazione di tutti i 48 ostaggi già il primo giorno dell’accordo, in cambio della liberazione di migliaia di prigionieri palestinesi, inclusi centinaia di detenuti condannati all’ergastolo. Parallelamente, l’operazione per la presa di Gaza City verrebbe annullata e si avvierebbe un negoziato guidato da Washington per porre fine al conflitto. Tuttavia, dal governo israeliano giungono segnali che indicano una seria valutazione della proposta, ma si teme che Hamas possa continuare a rifiutare l’offerta.

Il contesto attuale della crisi a Gaza è complesso e delicato, con le famiglie degli ostaggi e la comunità internazionale che attendono sviluppi significativi. La proposta di Trump rappresenta un tentativo di mediazione in un conflitto che dura da anni, con implicazioni profonde per entrambe le parti coinvolte.

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