Francia, Darnis (Luiss): “L’errore tattico di Bayrou e le responsabilità di Macron”

Franco Fogli

Settembre 8, 2025

In un momento cruciale per la scena politica francese, il 8 settembre 2025, il professor Jean-Pierre Darnis, docente di Storia all’Università Luiss e a Nizza, ha rilasciato un’intervista ad Adnkronos, analizzando la situazione attuale dopo la sfiducia espressa nei confronti del premier François Bayrou da parte dell’Assemblée Nationale. Darnis prevede che il presidente Emmanuel Macron si trovi di fronte a scelte difficili, con la necessità di un “rimpasto rapido” del governo, nonostante le varie soluzioni possibili presentino tutte delle “controindicazioni”.

La crisi del governo Bayrou

Il professore Darnis sottolinea come l’approccio di Bayrou, che ha annunciato la fiducia in un piano di riduzione del debito senza un’adeguata consultazione con le forze politiche, rappresenti un errore significativo. Secondo Darnis, questa mancanza di dialogo ha portato a dissensi interni e a un voto contrario, evidenziando una crisi di leadership. La situazione è aggravata dal fatto che Macron ha già perso la maggioranza relativa nelle elezioni del 2024 e che il governo Barnier ha affrontato difficoltà. Bayrou, scelto come mediatore, non ha svolto il suo ruolo, contribuendo alla crisi attuale.

Darnis pone l’accento sulla responsabilità di Macron, il quale ha nominato Bayrou come primo ministro nonostante le sue debolezze. Inoltre, il presidente non ha preso iniziative per favorire aperture verso la sinistra, mantenendo una visione economica che privilegia le imprese e la creazione di ricchezza, a scapito della redistribuzione. Questo modello si è dimostrato inefficace, con un aumento della spesa pubblica e un abbassamento degli introiti fiscali, che hanno portato a un deficit pubblico esplosivo e a una punizione elettorale per Macron nel 2024.

Prospettive future e tensioni sociali

Guardando al futuro, Darnis prevede un tentativo di formare un nuovo governo in tempi brevi, in risposta a un clima di agitazione sociale. Il movimento “Blocchiamo Tutto” ha già indetto una protesta per il 10 settembre e uno sciopero generale per la settimana successiva. La soluzione ottimale per Macron sarebbe un rimpasto rapido, ma senza un accordo con i Socialisti sulla legge di bilancio, la sua posizione risulterebbe ulteriormente indebolita.

Darnis è chiaro riguardo alle elezioni anticipate, affermando che al momento attuale esse avrebbero un impatto favorevole sul Rassemblement National, che si troverebbe in una posizione migliore per capitalizzare il malcontento popolare. Per questo motivo, la maggior parte delle forze politiche cercherà di evitare un voto anticipato, poiché ciò potrebbe favorire ulteriormente la destra.

Scenari politici e pressioni in atto

Il professor Darnis delinea due scenari politici plausibili per il futuro immediato: un governo di centro-destra con il sostegno esterno dei Socialisti, oppure un governo di centro-centrosinistra con un accordo con i Repubblicani, che rimarrebbero fuori ma potrebbero negoziare. Entrambe le opzioni, tuttavia, presentano delle problematiche.

Darnis avverte che la pressione proveniente dall’Assemblée Nationale e dalle piazze spinge verso la ricerca di una soluzione, altrimenti si potrebbe incorrere in una crisi di regime, con richieste sempre più forti da parte dei moderati per le dimissioni di Macron. La situazione rimane quindi tesa e incerta, con la politica francese in attesa di sviluppi significativi nei prossimi giorni.

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