Dal palco del Lido di Venezia, il 7 settembre 2025, si sono levati forti appelli da parte di attori e registi, tutti uniti nel condannare il **conflitto** in corso a **Gaza**. La serata finale della **Mostra del Cinema di Venezia** ha visto la partecipazione di nomi illustri come **Toni Servillo** e **Jim Jarmusch**, oltre alla regista tunisina **Kaouther Ben Hania**, che hanno utilizzato il loro tempo sul palco per esprimere **solidarietà ** al popolo **palestinese**. A chiudere la manifestazione, un **videomessaggio** del cardinale **Pierbattista Pizzaballa**, patriarca di **Gerusalemme**, ha ulteriormente sottolineato l’urgenza di porre fine alle **ostilità **.
Messaggi di solidarietà e appelli contro la guerra
La serata è stata aperta da **Benedetta Porcaroli**, che ha ritirato il premio per la **miglior interpretazione femminile** nella sezione **Orizzonti** per il film “Il rapimento di Arabella”. Durante il suo discorso, l’attrice ha dedicato il riconoscimento ai membri della **Global Sumud Flotilla**, sottolineando la loro lotta per l’**umanità ** e la **speranza** in un futuro migliore. Le sue parole hanno messo in evidenza l’importanza di non dimenticare chi sta combattendo per la **giustizia**.
Anche **Toni Servillo**, vincitore della **Coppa Volpi** per la **migliore interpretazione maschile** nel film “La Grazia” di **Paolo Sorrentino**, ha espresso il suo sostegno alla **Flotilla**, esprimendo ammirazione per chi ha scelto di affrontare il mare per portare un messaggio di **umanità ** in una regione segnata dalla **violenza**. La sua dichiarazione ha risuonato tra i presenti, evidenziando il sentimento collettivo del **cinema italiano** in questo momento critico.
**Nino D’Angelo** ha sorpreso il pubblico con una performance sul palco, cantando “Odio e lacrime”. Il suo messaggio contro la **guerra**, in particolare la sofferenza dei **bambini**, ha toccato profondamente gli spettatori, rendendo chiara la necessità di un **cambiamento**.
**Kaouther Ben Hania**, regista di “The Voice of Hind Rajab”, ha ricevuto il **Leone d’Argento** – **Gran Premio della Giuria** e ha colto l’occasione per dedicare il suo premio alla **Mezzaluna palestinese** e a chi lotta per salvare vite a **Gaza**. La sua pellicola, che racconta la storia di una **bambina palestinese**, ha ricevuto una **standing ovation**, segno della forte connessione emotiva del pubblico con il tema trattato.
Il messaggio del cardinale Pizzaballa
A chiudere la cerimonia è stato il **videomessaggio** del cardinale **Pierbattista Pizzaballa**, che ha richiamato l’attenzione sulla necessità di porre fine alla **guerra**. Il cardinale ha descritto la situazione attuale come **drammatica** e **divisiva**, sottolineando il dolore che permea entrambe le parti del **conflitto israelo-palestinese**. Ha denunciato la **violenza** come una conseguenza di un linguaggio avvelenato che ha alimentato l’**odio** e la **disumanizzazione**.
Pizzaballa ha invitato a cercare nuove **prospettive** e strade per affrontare il **conflitto**, affermando che è urgente cambiare la **narrativa** attuale. Ha espresso la sua **speranza** per un futuro migliore, affermando che è possibile trovare una **soluzione pacifica**, anche se il cammino sarà lungo e difficile.
**Jim Jarmusch**, premiato con il **Leone d’oro**, ha concluso la serata indossando una spilla con la scritta “Enough”, un chiaro messaggio contro il **conflitto**. Ha dichiarato di non voler ricevere sostegno dal governo **israeliano**, evidenziando il suo amore per il popolo **israeliano** che si oppone alla **violenza**. Le sue parole hanno risuonato come un forte appello alla **pace** e alla **giustizia**.
La **Mostra del Cinema di Venezia** si è quindi conclusa con un messaggio chiaro e potente: l’**arte** e il **cinema** possono e devono essere strumenti di **cambiamento** e **speranza** in tempi di crisi.