Nella giornata di oggi, 2 dicembre 2025, a Cernobbio è stata presentata una ricerca di grande rilevanza realizzata da Teha Group in collaborazione con Philip Morris Italia. Lo studio, intitolato “Driving the future: lead firms as engines of innovation and sustainability for Italian and European industrial value chains”, affronta il tema della competitività dell’Unione Europea in un contesto globale in continua evoluzione, caratterizzato da tensioni geopolitiche e innovazioni tecnologiche. L’analisi sottolinea come l’Europa, nonostante una solida base manifatturiera, stia perdendo terreno nei confronti di potenze come Stati Uniti e Cina, evidenziando la necessità di un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione per le aziende europee.
Il contributo dell’advisory board
La ricerca ha ricevuto un significativo supporto da un Advisory Board composto da figure di spicco del panorama istituzionale ed economico europeo. Tra i membri si annoverano Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Gemelli ed ex Ministro dell’Economia, Elżbieta Bieńkowska, ex Commissario UE per il Mercato Interno, e Valerio De Molli, Managing Partner di The European House – Ambrosetti. Anche Pasquale Frega, Presidente di Philip Morris Italia, e Markus Kerber, ex CEO della Federazione delle Industrie Tedesche, hanno fornito il loro contributo. La presenza di queste personalità evidenzia l’importanza della ricerca e la sua rilevanza per il futuro industriale dell’Europa.
Obiettivi e risultati della ricerca
L’obiettivo principale dello studio è stato quello di analizzare e quantificare il ruolo delle aziende capofiliera come leva competitiva per l’Italia e l’Europa. In un contesto di crescente competizione globale, l’Unione Europea deve trasformare le sue imprese leader in catalizzatori di ecosistemi industriali in grado di stimolare innovazione e crescita. La ricerca ha messo in luce che le aziende leader, pur rappresentando una piccola percentuale del totale, generano una porzione significativa del valore aggiunto e dell’occupazione nel settore manifatturiero. In particolare, si stima che le prime 100 aziende capofiliera europee contribuiscano al 32% del valore aggiunto manifatturiero dell’Unione.
Le dichiarazioni dei protagonisti
Valerio De Molli, Managing Partner di Teha Group, ha affermato che la competitività dell’Europa è direttamente correlata a quella delle sue aziende. Le 100 aziende leader, infatti, rappresentano il 32% del valore aggiunto industriale e il 42% della spesa totale in ricerca e sviluppo. Ha sottolineato l’importanza di rimuovere gli ostacoli che limitano la crescita delle imprese più promettenti, evidenziando la necessità di un mercato unico realmente integrato. Pasquale Frega ha aggiunto che le aziende leader hanno una responsabilità nel plasmare le catene del valore, enfatizzando la necessità di investimenti in innovazione e sostenibilità.
Punti chiave e raccomandazioni
Tra i punti salienti emersi dallo studio, si segnala che le aziende capofiliera, pur costituendo meno dell’1% delle imprese manifatturiere, generano il 64% del valore aggiunto e il 43% dell’occupazione del settore. Inoltre, le prime 100 aziende leader in Europa investono circa il 42% del totale degli investimenti privati in ricerca e sviluppo, dimostrando il loro ruolo cruciale nell’ecosistema industriale. La ricerca propone cinque raccomandazioni per valorizzare il ruolo delle aziende capofiliera, tra cui la necessità di garantire continuità nelle politiche per l’innovazione e semplificare l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese.
Un’analisi approfondita del contesto europeo
Lo studio ha coinvolto un’ampia attività di stakeholder engagement, con interviste a vertici di imprese e istituzioni, e un’analisi quantitativa su oltre 5.400 aziende manifatturiere europee. Questa analisi ha rivelato un vuoto analitico riguardo alla definizione di “azienda capofiliera“, spingendo i ricercatori a sviluppare un innovativo quadro analitico per misurare il loro impatto sull’economia europea. La ricerca, quindi, non solo offre un’analisi dettagliata del ruolo delle aziende leader, ma si propone anche di colmare lacune significative nella comprensione della competitività industriale europea.