Il 6 settembre 2025, il salone internazionale di Vicenzaoro September, organizzato da Ieg, continua a stupire i partecipanti nel quartiere fieristico di Vicenza, introducendo un concetto innovativo nel mondo della gioielleria: l’era “quantica”. Durante il talk intitolato “The Quantum Age. Gioiello e Convergenza delle Trasformazioni Culturali”, curato da Trendvision Jewellery + Forecasting, diretto da Paola De Luca, è stata delineata una nuova visione in cui il gioiello non è più solo un ornamento, ma un vero e proprio medium culturale, tecnologico e modulare, carico di significati simbolici e identitari. Questa nuova era si basa su quattro pilastri fondamentali: cultura, artigianato, nuovi codici e rinascita, esplorati da diversi ospiti internazionali.
Il gioiello come tecnologia-interfaccia
Samar Younes, artista libanese e fondatrice di Samaritual, ha presentato la sua visione del gioiello come “tecnologia-interfaccia” e protesi identitaria. Secondo Younes, l’intelligenza artificiale funge da sistema di aggregazione di informazioni, trasformando il gioiello in un dispositivo capace di comunicare identità e culture. La questione dell’espressione identitaria è stata ulteriormente approfondita da Archana Thani, curatrice e giornalista indiana, che ha esaminato come le giovani indiane stiano plasmando il panorama della gioielleria. In India, il gioiello continua a rappresentare le radici culturali, fungendo da espressione della propria storia personale e spiritualità, ma si evolve anche in termini di stile, design e funzionalità. Helen Mao, consulente culturale cinese, ha messo in evidenza come piccole comunità di consumatori stiano influenzando le dinamiche di mercato in Cina, spingendo verso brand che comunicano sicurezza e offrono esperienze d’acquisto uniche, mediate dalla tecnologia. Fabio Salini, designer di alta gioielleria, ha condiviso la sua visione innovativa, in cui materiali inaspettati e ricerca interiore ridefiniscono il concetto stesso di gioiello.
Strategie per il mercato cinese
Il mercato cinese si conferma cruciale per il settore del Made in Italy, in particolare per la gioielleria e l’oreficeria. Durante la seconda giornata di Vicenzaoro September 2025, si è tenuto il panel “Strategie e modelli di successo per il mondo della gioielleria in Cina”, dove sono state discusse le nuove dinamiche di consumo nel gigante asiatico, sempre più orientate verso autenticità, tradizione e brand identity. Il digitale gioca un ruolo fondamentale, con piattaforme come WeChat, Xiaohongshu e Tmall Luxury Pavilion che si rivelano strumenti chiave per raggiungere un pubblico giovane e connesso. Heidi Cheung, responsabile strategia Cina di East Media, ha illustrato le tendenze attuali, evidenziando come l’oro rimanga centrale per il suo valore culturale, mentre le perle stanno guadagnando popolarità con un incremento del 60% su base annua. Tra i principali fattori di crescita si evidenzia la She Economy, sostenuta da un numero crescente di donne istruite e autonome, che guidano i consumi di fascia alta. Tre profili distintivi del consumatore cinese sono stati identificati: la Gen Z, fortemente globalizzata ma legata alla propria identità culturale; i professionisti urbani, attenti a qualità e artigianalità; e i super-ricchi, più giovani della media globale e aperti a design audaci. Questo scenario richiede ai brand italiani un approccio personalizzato, in grado di unire tradizione, storytelling e digitale per costruire un legame autentico con il pubblico cinese.
Mercati e sostenibilità nel settore della gioielleria
Il costo dell’oro, che ha superato i tremila dollari all’oncia, è stato al centro di un incontro organizzato il 5 settembre 2025, durante la giornata inaugurale di Vicenzaoro September, da International Precious Metals Institute (Ipmi) e Cibjo, la confederazione internazionale della gioielleria. L’incontro ha analizzato lo stato attuale dell’industria per produttori e retailer, con un focus sui mercati internazionali. Matthew Piggott di Metals Focus ha evidenziato la leadership dell’India (34%) e della Cina (24%) nella produzione di gioielleria, che sono anche tra i maggiori mercati di consumo (28% e 24%). Italia si posiziona al terzo posto con il 7%, caratterizzata da consumi interni limitati ma forti esportazioni verso Stati Uniti, Europa e Cina. Alessia Crivelli, direttore generale di Crivelli, e Giorgio Villa, presidente dell’Associazione Orafa Lombarda, hanno sottolineato come il design sia cruciale per affrontare il costo della materia prima, suggerendo di impiegare l’oro in modi innovativi. Anche la sostenibilità è stata un tema centrale, con John Mulligan del World Gold Council che ha richiamato l’importanza di definire il concetto di “oro riciclato”, mentre Alice Vanni di Italpreziosi ha evidenziato il ruolo dell’approvvigionamento responsabile. Federico Padrono Martini di Ikoi Spa ha presentato un progetto innovativo di “oro verde” e un sistema di raffinazione sottovuoto, segnando un passo avanti significativo nel settore.