Il 5 settembre 2025, Francesco Cognetti, coordinatore del Forum delle società scientifiche dei clinici ospedalieri e universitari italiani (Fossc), ha lanciato un appello urgente per l’adozione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), bloccati da oltre due anni. Nonostante la disponibilità di fondi, le normative necessarie per l’implementazione dei Lea sono ferme a causa di un inghippo burocratico tra il Governo centrale e la Conferenza Stato-Regioni, con gravi conseguenze per i cittadini, in particolare per quelli delle regioni meno avvantaggiate.
Situazione attuale dei Lea
Cognetti ha evidenziato come, dal 2017, anno dell’ultimo decreto ministeriale, l’assenza di aggiornamenti abbia portato a un invecchiamento dei Lea, che ora necessitano di una revisione. I dati presentati dal Ministero della Salute nel 2023 mostrano un divario crescente tra le regioni del Nord e del Sud Italia, con alcune aree come Lazio, Sicilia, Lombardia e Basilicata che hanno registrato un peggioramento rispetto all’anno precedente. La situazione è particolarmente preoccupante, poiché tredici regioni non possono essere considerate conformi ai Lea limitandosi a superare la soglia del 60% in ciascuna delle tre aree di assistenza: prevenzione, assistenza distrettuale e ospedaliera.
Modifiche proposte ai Lea
Le due normative che si propongono di aggiornare i Lea includono significative innovazioni, come l’ampliamento degli screening preventivi e l’introduzione di nuove prestazioni sanitarie. Tra le novità, si prevede la sorveglianza attiva per i tumori della mammella e dell’ovaio nelle persone portatrici di mutazioni genetiche Brca1 e Brca2, con un target annuale di circa 10mila donne. Inoltre, si prevede l’esecuzione di test molecolari su 22 tumori solidi ed ematologici, con l’obiettivo di rendere disponibili farmaci a bersaglio molecolare già approvati e rimborsati dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Cognetti ha sottolineato l’importanza di questi aggiornamenti, che includono anche test genomici per il carcinoma mammario ormonoresponsivo, mirati a migliorare le scelte terapeutiche post-chirurgiche e a ridurre il rischio di recidiva in un numero significativo di donne.
Necessità di una riforma radicale
Nonostante le proposte per l’aggiornamento dei Lea, Cognetti ha espresso preoccupazione per la situazione attuale dei livelli di assistenza in Italia, definendola “desolante”. I ritardi nell’autorizzazione e nel rimborso dei nuovi farmaci rappresentano un ulteriore ostacolo per milioni di cittadini, aggravando un quadro già critico. La necessità di una riforma radicale del sistema sanitario pubblico italiano è diventata quindi un tema centrale, con l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini un accesso equo e tempestivo alle cure necessarie.