Morte di Giorgio Armani: si complica l’eredità tra Fondazione e patrimonio da 13 miliardi

Marianna Ritini

Settembre 5, 2025

La scomparsa di Giorgio Armani, avvenuta il 5 settembre 2025 all’età di 91 anni, segna un momento cruciale per il mondo della moda e per l’impero che ha costruito nel corso di oltre cinquant’anni. Con un’organizzazione che conta 8.700 dipendenti e oltre 600 boutique in tutto il mondo, il marchio Armani ha generato ricavi per 2,3 miliardi di euro nel 2024, dimostrandosi un colosso nel settore. La sua morte apre ora la questione della successione, un tema delicato e di grande importanza per il futuro della maison.

Il patrimonio di Giorgio Armani

Giorgio Armani ha lasciato un patrimonio stimato tra gli 11 e i 13 miliardi di euro, un’eredità che riflette non solo il suo successo commerciale, ma anche l’impatto culturale che ha avuto nel settore della moda. La gestione del suo impero sarà affidata alla Fondazione Giorgio Armani, creata nel 2016 per garantire una successione ordinata. Non avendo eredi diretti, la responsabilità ricade sui suoi tre nipoti e sulla sorella Rosanna. Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, e il nipote Luca Camerana, insieme a Pantaleo Dell’Orco, storico collaboratore, e Irving Bellotti, amministratore delegato di Rothschild Italia, comporranno il nuovo consiglio di amministrazione.

La governance della maison

La struttura di governance del marchio è stata progettata per garantire stabilità e ridurre i conflitti tra gli eredi. Giorgio Armani ha predisposto uno statuto societario che suddivide il capitale sociale in diverse categorie di azioni, ciascuna con diritti di voto distinti. Questo sistema consente di mantenere il controllo dell’azienda nelle mani di soci ‘forti’, assicurando che almeno il 50% degli utili netti venga distribuito agli azionisti. Nonostante la società non sia quotata, Armani ha lasciato aperta la possibilità di un futuro approdo in Borsa o di una fusione, una mossa che potrebbe ridefinire ulteriormente il panorama della moda.

Il futuro dell’impero Armani

Armani ha sempre esercitato un controllo totale sulla sua azienda, come ha dichiarato in un’intervista al Financial Times. Anche durante le sue recenti assenze per motivi di salute, ha mantenuto un ruolo attivo, supervisionando a distanza le ultime sfilate. Il designer ha sottolineato che il passaggio di consegne avverrà in modo graduale, con un focus sull’innovazione e sull’eccellenza del prodotto, valori che ha sempre considerato fondamentali. La missione della Fondazione sarà quella di continuare a promuovere la qualità e la ricercatezza, assicurando che la visione di Armani rimanga viva anche dopo la sua scomparsa.

Con l’apertura del testamento nei prossimi giorni, ulteriori dettagli sulla successione e sulla gestione futura dell’impero Armani verranno alla luce, rivelando come il marchio intenda affrontare questa nuova fase della sua storia.

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