Il Ministero dell’Istruzione ha ufficializzato importanti cambiamenti per l’esame di Stato, a partire dal 2026, con l’obiettivo di valorizzare le competenze argomentative e lo sviluppo personale degli studenti. Il nuovo decreto, approvato il 5 settembre 2025 durante il Consiglio dei Ministri, introduce misure significative che riguardano la struttura dell’esame di maturità, mantenendo le due prove scritte e modificando il colloquio orale.
Modifiche all’esame di Stato
A partire dal prossimo anno scolastico, il colloquio orale si concentrerà su quattro discipline principali, selezionate tramite un decreto del Ministro dell’Istruzione. Questa riforma mira a garantire che il colloquio non sia solo un mero esercizio di memorizzazione, ma un’opportunità per gli studenti di dimostrare le proprie capacità di analisi e di ragionamento. La valutazione dell’orale, infatti, non si limiterà solo alle prestazioni durante il colloquio, ma includerà anche il percorso formativo complessivo degli studenti. In questo contesto, l’educazione civica e la formazione scuola-lavoro, che sostituisce i Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), giocheranno un ruolo fondamentale. Gli studenti con almeno sei decimi in condotta potranno vedere il loro elaborato su cittadinanza attiva e solidale integrato nello scrutinio finale.
Riforma degli istituti professionali
Il nuovo decreto prevede anche una ristrutturazione per gli istituti tecnici e professionali, con l’introduzione del modello 4+2, che diventa parte integrante del sistema nazionale di istruzione e formazione. Questo cambiamento consente agli studenti di conseguire il diploma in quattro anni, seguiti da due anni di specializzazione presso gli ITS Academy. Attualmente, 280 scuole sono coinvolte nella sperimentazione di questo nuovo modello, attivando 395 percorsi, di cui 89 nell’istruzione professionale e 306 nell’istruzione tecnica. I dirigenti scolastici avranno la responsabilità di proporre al Ministero l’attivazione di questi percorsi, assicurando così un accesso regolare all’offerta formativa in affiancamento al tradizionale quinquennio.
Investimenti e misure di sicurezza
Per sostenere queste riforme, il governo ha previsto risorse aggiuntive pari a 240 milioni di euro per il contratto della scuola e ulteriori 15 milioni di euro per estendere l’assicurazione integrativa sanitaria al personale precario, inclusi i docenti supplenti fino al 30 giugno. Inoltre, sono state stanziate ulteriori risorse per la formazione, in particolare per i commissari dell’esame di maturità. Per contrastare la dispersione scolastica, entrerà in vigore una nuova regolamentazione riguardante i passaggi tra indirizzi di studio. Durante il primo biennio, gli studenti potranno usufruire di interventi di sostegno mirati, mentre nel triennio conclusivo saranno previsti esami integrativi. La sicurezza durante i viaggi di istruzione e le uscite didattiche sarà garantita favorendo operatori economici che assicurino condizioni ottimali per la sicurezza dei veicoli e la preparazione dei conducenti, con particolare attenzione all’accessibilità per gli studenti con disabilità.
La riforma mira a migliorare l’offerta formativa della Scuola Europea di Brindisi, permettendo l’attivazione di contratti per il personale docente e amministrativo di madrelingua o esperto, garantendo così un’istruzione di qualità per tutti gli studenti coinvolti.