Digitale, A2A e Teha: i data center potrebbero contribuire al Pil del 15%

Franco Fogli

Settembre 5, 2025

Il 5 settembre 2025, durante il Forum di Cernobbio, è stato presentato un importante position paper intitolato “L’Italia dei data center”, redatto da Teha Group in collaborazione con A2A. Questo documento evidenzia il potenziale dei data center non solo come consumatori di energia, ma anche come catalizzatori per la crescita sostenibile del Paese. Secondo lo studio, i data center potrebbero generare fino a 150.000 nuovi posti di lavoro e contribuire a un incremento annuale del Pil nazionale fino al 15%.

Il ruolo strategico dei data center in italia

L’analisi ha messo in luce come il settore dei data center stia vivendo una rapida espansione in Italia, posizionando il Paese al tredicesimo posto a livello globale con 168 strutture attive. La Lombardia emerge come un polo strategico, con Milano che concentra il 46% della potenza nazionale, superando città come Madrid e Zurigo. Questo sviluppo rappresenta un’opportunità cruciale per il mercato del lavoro e per l’economia italiana, poiché i data center possono essere trasformati in alleati per la sostenibilità, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e a promuovere l’uso di energie rinnovabili.

Le leve strategiche per uno sviluppo sostenibile

Per garantire che la crescita del settore sia sostenibile, il position paper identifica quattro leve strategiche fondamentali. La prima è il recupero del calore di scarto, che potrebbe alimentare il teleriscaldamento di circa 800.000 famiglie e ridurre le emissioni di 2 milioni di tonnellate di CO2. La seconda riguarda l’utilizzo di aree dismesse per l’installazione di nuovi impianti, mentre la terza propone l’adozione di Power Purchase Agreements (PPA) per coprire fino al 74% del fabbisogno energetico tramite fonti rinnovabili. Infine, la valorizzazione dei rifiuti elettronici (RAEE) potrebbe generare annualmente 133 milioni di euro.

L’implementazione integrata di queste strategie potrebbe portare a un risparmio complessivo di 5,7 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, equivalente alle emissioni di 1,7 milioni di cittadini, e a un beneficio economico stimato di circa 1,7 miliardi di euro. Questi vantaggi si aggiungerebbero al contributo previsto di circa 55 miliardi di euro al Pil nazionale, evidenziando l’importanza di un approccio strategico e sostenibile.

Le dichiarazioni dei protagonisti del settore

Roberto Tasca, presidente di A2A, ha sottolineato l’importanza dei data center come “infrastrutture strategiche” in grado di diventare motori di sviluppo se gestite con visione e responsabilità. Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, ha espresso l’intenzione di contribuire a un modello di innovazione e sostenibilità, affermando che questi hub, se ben integrati, possono fornire un contributo significativo alla decarbonizzazione delle città. Lorenzo Tavazzi, senior partner di Teha, ha ribadito l’importanza di una pianificazione strategica integrata per sbloccare il pieno valore del settore, che potrebbe superare i 200 miliardi di euro entro il 2030.

L’analisi presentata al Forum di Cernobbio rappresenta quindi un passo importante verso la valorizzazione del settore dei data center in Italia, con un focus sulla sostenibilità e sullo sviluppo economico.

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