De Molli (The European House – Ambrosetti): “Rispetto, parola chiave per giovani e aziende”

Lorenzo Di Bari

Settembre 5, 2025

Durante l’apertura del convegno a Cernobbio, il 5 settembre 2025, Valerio De Molli, managing partner e amministratore delegato di The European House – Ambrosetti, ha evidenziato l’importanza del rispetto come parola chiave per l’anno in corso, secondo l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani. Il suo intervento ha messo in luce come il rispetto debba estendersi a tutti i settori della società, dai giovani agli insegnanti, dalle famiglie alle imprese e alle istituzioni, sottolineando l’importanza di un percorso comune per affrontare le sfide attuali.

Il valore del rispetto nella società

Nel suo discorso, De Molli ha affermato che il rispetto implica il riconoscimento del valore dei giovani e delle loro aspirazioni. Ha sottolineato come sia fondamentale infondere fiducia e fornire strumenti adeguati per garantire condizioni di equità per tutti, senza escludere nessuno. Secondo il managing partner, il rispetto non è solo un concetto astratto, ma rappresenta una chiave per trasformare la diversità di talenti e percorsi in una risorsa preziosa per la crescita collettiva della società.

De Molli ha evidenziato che il rispetto può portare a una maggiore inclusione e a un miglioramento delle opportunità per i giovani, contribuendo così a un futuro più luminoso e prospero. La sua visione si allinea con la necessità di creare un ambiente in cui ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale, contribuendo al benessere collettivo.

La situazione dei Neet in Italia

Un tema centrale del discorso di De Molli è stato il drammatico fenomeno dei Neet, ovvero i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni che non sono né impegnati in un percorso di istruzione né in attività lavorative. Nonostante una riduzione di circa un milione di unità nell’ultimo decennio, in Italia rimangono ancora 1,4 milioni di Neet, posizionando il Paese come il secondo peggiore in Europa per incidenza, con un tasso del 15,2%. Questo dato è significativamente superiore alla media europea, fissata all’11%, e al target Ue 2030, che è del 9%.

De Molli ha specificato che tra i Neet, 453mila sono volontariamente inattivi e non cercano lavoro. Di questi, il 69% sono giovani donne, mentre il 46% risiede nel Mezzogiorno e il 42% ha bassi livelli di istruzione. Questi dati evidenziano una problematica sociale che richiede attenzione e interventi mirati per garantire che i giovani possano avere accesso a opportunità di formazione e lavoro.

Il ruolo dell’Unione Europea

Infine, De Molli ha affrontato le critiche ricorrenti all’azione dell’Unione Europea, sottolineando che l’UE deve essere un continente di grandi valori, come la pace e l’inclusione, ma anche un luogo di tecnologia, opportunità e futuro. Ha ribadito l’importanza di continuare a lavorare per garantire che l’Unione Europea rimanga un faro di speranza e opportunità per le future generazioni. La sua dichiarazione ha messo in evidenza la necessità di un impegno costante per affrontare le sfide economiche e sociali attuali, creando un ambiente favorevole alla crescita e all’innovazione.

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