Torino: il messaggio provocatorio dello street artist con i manifesti di ‘Mio marito’ contro i siti sessisti

Lorenzo Di Bari

Settembre 4, 2025

Il 4 settembre 2025, il noto street artist Andrea Villa ha lanciato una provocatoria iniziativa a Torino, affiggendo manifesti che mettono in discussione il comportamento di alcuni uomini che condividono foto delle proprie compagne senza il loro consenso. L’installazione, che si è svolta in luoghi chiave della città come Lungo Dora Siena e Corso Regina Margherita, ha attirato l’attenzione dei passanti e dei media, segnando un’importante riflessione sul tema del consenso e del patriarcato.

La provocazione artistica di Andrea Villa

Andrea Villa ha creato una serie di manifesti intitolati “Mio marito“, in cui i protagonisti sono gli uomini che, attraverso la pagina “Mia moglie“, espongono le proprie compagne in modo inappropriato. L’artista ha dichiarato che l’obiettivo dell’opera è quello di ribaltare lo sguardo patriarcale che permea spazi come quello creato da questa pagina, dove le donne vengono oggettivate. Villa ha utilizzato un linguaggio visivo forte, affiggendo immagini dei “guardoni” in mutande, accompagnate dall’hashtag “Mio marito“, per evidenziare la mancanza di consenso e il potere che alcuni uomini esercitano sulle donne.

L’artista ha spiegato su Instagram che il suo lavoro esprime una critica al concetto di possesso e al doppio standard sociale che spesso penalizza le donne. Ha citato il caso di una maestra licenziata per la sua attività su OnlyFans, sottolineando come le donne siano frequentemente soggette a stigmatizzazione, mentre gli uomini raramente si trovano ad affrontare conseguenze simili. Villa ha definito la sua opera un “atto di resistenza e di riequilibrio simbolico“, volto a richiamare l’attenzione su queste ingiustizie.

Il contesto sociale e culturale

La campagna di Andrea Villa si inserisce in un contesto più ampio di lotta per i diritti delle donne e di consapevolezza sociale. Negli ultimi anni, il tema del consenso e della rappresentazione delle donne nei media e nella cultura popolare è diventato sempre più centrale. In questo scenario, l’arte si propone come uno strumento potente per stimolare il dibattito e la riflessione.

La pagina “Mia moglie” ha suscitato polemiche e critiche per il suo approccio, che molti considerano una violazione della privacy e del diritto all’autodeterminazione delle donne. L’azione di Villa, quindi, non è solo un gesto artistico, ma anche una risposta a una problematica sociale che tocca da vicino molte persone. La scelta di affiggere i manifesti in luoghi pubblici è strategica, poiché mira a coinvolgere un vasto pubblico e a generare discussione su un tema di rilevanza attuale.

La reazione del pubblico è stata variegata, con alcuni che hanno apprezzato l’iniziativa di Villa come un’importante denuncia, mentre altri hanno sollevato interrogativi sulla modalità di rappresentazione degli uomini coinvolti. Tuttavia, l’artista sembra intenzionato a mantenere il focus sull’importanza del consenso e sulla necessità di un cambiamento culturale profondo.

La campagna ha dimostrato come l’arte possa fungere da catalizzatore per il cambiamento sociale, invitando il pubblico a riflettere sulle proprie azioni e sulle norme che governano le relazioni tra uomini e donne.

×