Scuola: esclusi gli studenti che non partecipano all’orale, la bozza del dl maturità

Franco Fogli

Settembre 4, 2025

Oggi, 4 settembre 2025, il Consiglio dei Ministri si riunisce per discutere un importante decreto legge riguardante la riforma dell’esame di Stato. Questo provvedimento, composto da sette articoli, ha come obiettivo principale quello di ristrutturare l’esame di maturità, assicurando al contempo un avvio regolare per l’anno scolastico 2025/2026. Secondo la relazione tecnica consultata da Adnkronos, la riforma mira a rafforzare la funzione formativa e culturale dell’esame, ponendo l’accento sullo sviluppo integrale degli studenti, che comprende anche aspetti critici, etici e civici. Tra le novità più significative introdotte dal decreto vi sono anche gli esami integrativi, con modalità di svolgimento specifiche.

Dettagli del decreto legge

Il decreto legge modifica il nome dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione, rinominandolo ufficialmente in “esame di maturità”. Inoltre, i percorsi di alternanza scuola-lavoro, precedentemente definiti come “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, saranno ora noti come “percorsi di formazione scuola-lavoro”.

Un altro cambiamento significativo riguarda la composizione delle commissioni d’esame, che è stata rivista per migliorarne l’efficienza. Ogni commissione sarà ora composta da due commissari esterni e due interni per ciascuna delle classi abbinate, a differenza della precedente normativa che prevedeva tre commissari esterni e tre interni.

In merito alla valutazione, è prevista la bocciatura per quegli studenti che si rifiutano di sostenere l’orale dell’esame di maturità. Il decreto stabilisce chiaramente che l’esame è considerato superato solo se tutte le prove, comprese due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio, vengono completate. Se un candidato decide di non affrontare una delle prove, l’esame non sarà ritenuto valido.

Novità sul colloquio e sui risultati Invalsi

Il colloquio finale si concentrerà su quattro discipline che rappresentano le competenze chiave del percorso di studio. Le materie specifiche saranno individuate annualmente tramite un decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito. Inoltre, la commissione d’esame avrà la possibilità di incrementare il punteggio finale fino a tre punti per i candidati che raggiungono almeno 97 punti complessivi.

Per quanto riguarda i risultati delle prove Invalsi, il decreto modifica il curriculum dello studente, specificando che i livelli di apprendimento ottenuti nelle prove nazionali saranno riportati in una sezione dedicata in forma descrittiva, solo dopo il termine dell’esame di maturità. Questa modifica è volta a chiarire il ruolo dei risultati delle prove nazionali, che avranno una funzione principalmente orientativa.

Esami integrativi e finanziamenti per la formazione

Il decreto introduce anche gli “esami integrativi” per quegli studenti che desiderano cambiare indirizzo di studio a partire dal terzo anno. Questi esami si svolgeranno in un’unica sessione, prima dell’inizio delle attività didattiche. Per supportare la formazione dei docenti, il decreto prevede l’assegnazione di 10 milioni di euro aggiuntivi all’anno a partire dal 2026. Infine, la nuova normativa estende la copertura assicurativa sanitaria integrativa anche ai docenti e al personale ATA con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno.

Il Consiglio dei Ministri continua a lavorare per garantire un sistema educativo più efficace e inclusivo, con l’intento di rispondere alle esigenze di studenti e docenti, promuovendo un approccio formativo che valorizzi le competenze e le potenzialità di ciascun individuo.

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