Procura di Roma avvia un’inchiesta su siti sessisti ‘Phica’ e ‘Mia moglie’

Franco Fogli

Settembre 3, 2025

I magistrati della Procura di Roma si preparano a dare il via a una maxi inchiesta sul sito ‘Phica’, noto per la pubblicazione di foto di donne, comprese attrici e figure politiche, diffuse senza il loro consenso e associate a commenti di natura sessista. Questa indagine si inserisce in un contesto più ampio che coinvolge anche un gruppo Facebook intitolato ‘Mia moglie’, per il quale si ipotizza il reato di revenge porn.

Il 3 settembre 2025, i pubblici ministeri romani, sotto la direzione del procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, stanno analizzando le informazioni fornite dalla Polizia Postale riguardo al sito in questione. Con l’acquisizione di tali dati, vi è la possibilità che il materiale raccolto venga integrato nel fascicolo già aperto per il gruppo Facebook, che ha suscitato l’attenzione delle autorità per le sue pratiche discutibili.

Il sito ‘Phica’ ha recentemente chiuso, dichiarando di aver rimosso “tutto ciò che è stato fatto di sbagliato”. L’amministratore del portale è identificato come Vittorio Vitiello, un 45enne residente a Scandicci, originario di Pompei. La chiusura del sito rappresenta un passo significativo in un settore che ha visto un crescente numero di denunce per violazione della privacy e sfruttamento di contenuti inappropriati.

Analisi dell’esperto di cyberintelligence

L’analisi condotta da Alex Orlowsky, esperto di cyberintelligence, ha rivelato che la rete di soggetti, domini e aziende collegate al sito ‘Phica’ ha radici che risalgono a venti anni fa. Secondo quanto riportato, il dominio è apparso per la prima volta nella Wayback Machine, un archivio di internet. Orlowsky sottolinea che Vitiello era l’amministratore, ma che l’attività illecita era sostenuta da una rete più ampia di individui e aziende.

Il professionista ha spiegato come gli operatori di questo sito siano esperti nel settore della pornografia amatoriale, evolvendo da pratiche legate ai DVD pornografici a un modello di sfruttamento delle opportunità offerte da internet. La gravità dell’illecito risiede non solo nella pubblicazione di contenuti senza consenso, ma anche nel fatto che questi soggetti monetizzavano attraverso contenuti illegali caricati sulla piattaforma.

Impegno della procura di Roma

La Procura di Roma, con il supporto della Polizia Postale, continua a lavorare per garantire che i responsabili di tali attività siano perseguiti, evidenziando l’importanza di tutelare le vittime di violazioni della privacy e di contenuti diffusi senza autorizzazione. La questione solleva interrogativi sulla sicurezza online e sulla responsabilità delle piattaforme digitali nel monitorare e prevenire abusi simili.

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