Il 3 settembre 2025, a Pechino, si è svolto un incontro tra Kim Jong-un e Vladimir Putin, un faccia a faccia che ha suscitato grande interesse a livello internazionale. I due leader sono stati accolti nella capitale cinese su invito del presidente Xi Jinping, in occasione della Parata della Vittoria. Durante questo evento, si è svolto un bilaterale in cui sono state rilasciate dichiarazioni pubbliche, con Putin che ha ringraziato la Corea del Nord per il supporto fornito nella guerra contro l’Ucraina.
Il meeting tra Kim e Putin
L’incontro tra il leader nordcoreano e il presidente russo ha avuto una durata di un’ora e mezza. Secondo le informazioni diffuse dai media russi, il dialogo ha avuto un’importanza strategica, con entrambi i leader che hanno discusso questioni di rilevanza geopolitica. Al termine dell’incontro, lo staff di Kim Jong-un ha avviato una serie di operazioni di pulizia meticolose all’interno della sala. Questa operazione ha suscitato curiosità e preoccupazione, in quanto ha evidenziato l’attenzione maniacale della Corea del Nord nel mantenere il riserbo su ogni aspetto della presenza del suo leader.
Le misure di sicurezza adottate
Dopo la conclusione del colloquio, il personale di Kim ha rimosso ogni traccia della sua presenza. Sono stati portati via il bicchiere utilizzato per bere e sono stati accuratamente puliti i mobili, in particolare la sedia occupata dal leader. Queste misure sembrano essere parte di una strategia per evitare che il DNA di Kim possa essere prelevato, una pratica che rispecchia la cautela già adottata in precedenti incontri di alto profilo, come quello tra Putin e Donald Trump in Alaska. In quell’occasione, lo staff russo aveva messo in atto precauzioni simili per garantire che non rimanessero residui biologici.
Reazioni e implicazioni internazionali
Le immagini e le notizie riguardanti le pulizie post-incontro hanno rapidamente fatto il giro del web, suscitando reazioni e commenti da parte di esperti e analisti. La scelta di Kim di eliminare ogni possibile prova della sua presenza è stata interpretata come un segnale di paranoia e di un costante desiderio di controllo. Queste azioni non solo riflettono il clima di segretezza che circonda la leadership nordcoreana, ma pongono anche interrogativi sulle relazioni tra Corea del Nord e Russia, specialmente in un contesto di crescente tensione globale.
Il fatto che Putin abbia espresso gratitudine verso Kim per il supporto nella guerra contro l’Ucraina aggiunge un ulteriore strato di complessità alle dinamiche geopolitiche attuali. L’alleanza tra Mosca e Pyongyang potrebbe avere ripercussioni significative, non solo per la regione asiatica, ma anche per l’intero panorama internazionale. La situazione rimane in evoluzione, con osservatori che seguiranno da vicino gli sviluppi futuri e le conseguenze di questo incontro.
L’evento di Pechino, quindi, non è stato solo un incontro tra due leader, ma un momento che potrebbe influenzare le relazioni internazionali e le strategie di sicurezza globale.