Nordio: “Anche io, da pubblico ministero, ho condotto innocenti in carcere”

Marianna Ritini

Settembre 2, 2025

Il 2 settembre 2025, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo al caso di Enzo Tortora, un noto errore giudiziario italiano che ha segnato profondamente la storia della giustizia nel Paese. Durante un incontro con alcuni giornalisti, tra cui un rappresentante dell’Adnkronos, Nordio ha commentato la nuova serie televisiva “Portobello”, diretta da Marco Bellocchio, che narra le vicende legate all’arresto del presentatore. La serie è stata proiettata nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, situato al Lido di Venezia, in occasione della Mostra del Cinema.

Il peso degli errori giudiziari

Carlo Nordio ha descritto la serie come una “fedele ricostruzione di una vicenda estremamente dolorosa” e ha sottolineato l’importanza di riflettere sulla carcerazione preventiva. Il ministro ha messo in evidenza come molte persone siano incarcerate e successivamente riconosciute innocenti, evidenziando che una parte significativa della popolazione carceraria attende ancora un giudizio. Ha sottolineato che spesso le indagini sono condotte in modo affrettato e che, una volta riparati i danni, il dolore e i costi subiti non possono essere restituiti.

Nordio ha condiviso la sua esperienza personale come magistrato a Venezia, ammettendo che, in alcune occasioni, ha potuto commettere errori, portando in prigione persone poi dichiarate innocenti. Ha affermato che l’errore giudiziario è una parte fisiologica della professione del pubblico ministero, ma ha anche messo in guardia contro l’accanimento e il pregiudizio, che ha definito come “ottusità”.

Riforme in arrivo

Il ministro ha annunciato che una nuova riforma entrerà in vigore nell’agosto del 2026, rendendo necessaria un’ordinanza collegiale, emessa da tre giudici, per incarcerare una persona. Questo cambiamento, secondo Nordio, avrebbe potuto prevenire anche recenti provvedimenti cautelari. La riforma mira a migliorare il sistema giudiziario e a garantire che i diritti degli individui siano rispettati.

In seguito al caso Tortora, il codice di procedura penale è stato modificato, introducendo il codice accusatorio, che però, secondo Nordio, è stato snaturato da successive riforme. Il ministro ha espresso l’intenzione di riportare il codice alle sue origini garantiste, come stabilito da Giuliano Vassalli, un noto giurista e partigiano.

Responsabilità dei magistrati

Quando i giornalisti hanno chiesto a Nordio se gli errori dovessero essere pagati dai magistrati, il ministro ha risposto che è difficile immaginare una responsabilità pecuniaria per gli errori giudiziari. Ha spiegato che i magistrati sono assicurati e che, sebbene possano sbagliare per mancanza di conoscenza delle leggi o per ottusità, non possono essere ritenuti responsabili economicamente. Tuttavia, ha affermato che un magistrato che commette errori gravi dovrebbe considerare di cambiare carriera, evidenziando l’importanza della responsabilità professionale.

Queste dichiarazioni di Carlo Nordio, rilasciate in un contesto così significativo come la Mostra del Cinema di Venezia, pongono l’accento su questioni cruciali riguardanti la giustizia e la necessità di riforme che possano garantire un sistema più equo e giusto per tutti.

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