Domenica 7 settembre 2025, un gruppo di oltre mille persone appartenenti alla comunità LGBTQ cattolica si prepara a partecipare a un significativo pellegrinaggio giubilare a Roma. L’evento culminerà con l’attraversamento della Porta Santa di San Pietro nel pomeriggio. Questo pellegrinaggio rappresenta un momento di unione e speranza per i partecipanti, che intendono farsi sentire in un contesto di crescente inclusione.
Il programma del pellegrinaggio
Il pellegrinaggio avrà inizio sabato 6 settembre con un’udienza giubilare tenuta dal Papa alle ore 10. Tuttavia, i pellegrini LGBTQ non saranno presenti in piazza San Pietro durante l’udienza. Invece, si ritroveranno nella Chiesa del Gesù alle 11 per una messa dedicata, officiata da Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana. Questo incontro rappresenta un’opportunità per la comunità di riunirsi e riflettere sulla propria fede in un ambiente accogliente.
Domenica, i pellegrini si uniranno a un gruppo cattolico LGBTQ che organizza annualmente un pellegrinaggio, per partecipare all’Angelus del Papa in piazza San Pietro. Beatrice Sarti, membro del consiglio della Tenda di Gionata, ha dichiarato: “Sabato non saremo in piazza, ma domenica ci uniremo a un gruppo cattolico LGBTQ per l’Angelus. Speriamo di essere citati dal Papa tra i pellegrini”. Sarti ha anche sottolineato l’importanza di avere pazienza e di attendere i segnali del nuovo Papa riguardo alla comunità LGBTQ.
Le aspettative verso il nuovo Papa
Beatrice Sarti, che è anche parte del gruppo ‘Famiglie in cammino’ di Bologna, ha evidenziato che la comunità LGBTQ cattolica ha già avuto esperienze di dialogo con Papa Francesco. Riguardo al nuovo Papa, Sarti ha affermato: “Lasciamo il tempo al nuovo Papa di orientarsi in questo nuovo mondo. Abbiamo fiducia che anche lui possa aprirsi a nuove esperienze”. La speranza è che il pellegrinaggio possa contribuire a una maggiore integrazione e accoglienza da parte della Chiesa.
Sarti ha anche parlato del suo punto di vista su Papa Prevost, affermando: “È un Papa che parla con tutti. I tempi cambiano e i futuri Papi possono evolversi. Non vogliamo essere i primi a giudicare”. La partecipazione al pellegrinaggio è vista come un passo positivo verso la visibilità e l’accettazione della comunità LGBTQ all’interno della Chiesa.
Il cammino verso l’accettazione
Beatrice Sarti ha riflettuto anche sui progressi fatti da Papa Francesco, sottolineando che, sebbene ci siano stati passi avanti nella pastorale, ci sono ancora aspetti del magistero e del Catechismo che necessitano di revisione. “La Chiesa deve confrontarsi con la scienza e riconoscere che l’orientamento sessuale e l’identità di genere sono aspetti naturali dell’essere umano”, ha affermato Sarti. La sua speranza è che la Chiesa possa rivedere le proprie posizioni su questi temi e riconoscere l’uguaglianza di tutti i figli di Dio.
Il pellegrinaggio di domenica rappresenta non solo un momento di preghiera, ma anche un’occasione per chiedere un riconoscimento e una maggiore inclusione all’interno della comunità ecclesiale. Con una partecipazione attiva e consapevole, i membri della comunità LGBTQ cattolica sperano di costruire un futuro di dialogo e accettazione.