Caso Grillo jr: il pubblico ministero chiede 9 anni di carcere per i quattro accusati

Franco Fogli

Settembre 2, 2025

Il presunto episodio di violenza sessuale si sarebbe verificato nel luglio del 2019 presso il residence estivo della famiglia Grillo, situato nella rinomata Costa Smeralda. La vicenda ha riacquistato attenzione mediatica in questi giorni, con la Procura che ha ribadito la richiesta di una condanna a nove anni di carcere per Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Questi ultimi sono accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese, allora diciannovenne, e di una sua amica coetanea.

Il processo a Tempio pausania

Il processo si sta svolgendo presso il Tribunale di Tempio Pausania, dove il Procuratore capo, Gregorio Capasso, ha presentato le sue argomentazioni durante le repliche. I quattro imputati, al momento, non si trovano in aula. Capasso ha sottolineato l’importanza delle dichiarazioni delle parti offese, evidenziando che la ragazza coinvolta ha identificato subito i responsabili, raccontando di aver sentito uno di loro dire: “Prendila, adesso tocca a me”. Queste affermazioni sono state supportate da dettagli specifici, come la testimonianza della giovane che ha descritto la presenza di tutti gli imputati attorno a lei durante l’episodio.

Il procuratore ha anche menzionato un episodio successivo in cui la ragazza, dopo la violenza, ha tentato di allontanarsi approfittando di un momento di distrazione di Francesco Corsiglia, ma ha trovato resistenza da parte degli altri tre ragazzi. L’episodio violento si sarebbe poi ripetuto nella doccia. Capasso ha fatto riferimento anche a prove aggiuntive, come chat e immagini, che potrebbero supportare le accuse.

Le dichiarazioni del procuratore

Gregorio Capasso ha concluso la sua replica affermando: “Sappiamo tutti che in questo processo le accuse si fondano sulle dichiarazioni delle parti offese. Sarete voi a decidere chi ha ricostruito i fatti per come si sono svolti. Chi ha ragione? Le due ragazze o gli imputati?”. La richiesta di condanna è stata confermata dal Procuratore, il quale ha posto l’accento sulla necessità di una valutazione attenta da parte del tribunale.

La vicenda ha suscitato un forte interesse pubblico, non solo per la gravità delle accuse, ma anche per il contesto in cui è avvenuto il presunto crimine. La Costa Smeralda, nota per il suo turismo di lusso e la sua vivace vita notturna, diventa così teatro di una storia che solleva interrogativi sulla sicurezza e sul comportamento all’interno di ambienti giovanili.

Il processo continuerà a essere seguito con attenzione, mentre le parti coinvolte attendono il verdetto del tribunale, che avrà un impatto significativo sulle vite di tutti i soggetti coinvolti.

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