Ucraina, Putin accusa l’Occidente di aver provocato la crisi con un colpo di Stato

Marianna Ritini

Settembre 1, 2025

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha rilasciato dichiarazioni significative durante il vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco), tenutosi a Tianjin, in Cina, il 1° settembre 2025. In questo contesto, Putin ha affrontato la questione della crisi ucraina, attribuendone la responsabilità a un presunto colpo di Stato sostenuto dall’Occidente avvenuto nel 2014.

Le radici della crisi ucraina

Putin ha chiarito che, secondo la sua visione, la crisi in Ucraina non è il risultato di un’aggressione russa, ma piuttosto una conseguenza diretta del colpo di Stato che ha rovesciato il governo di Kiev nel 2014. Durante il suo intervento, il presidente russo ha affermato che l’Occidente ha giocato un ruolo cruciale nel sostenere e provocare questa situazione, portando a una repressione delle regioni ucraine che non hanno accettato il nuovo governo. Ha sottolineato come questo evento abbia innescato una serie di conflitti interni, alimentando tensioni che persistono fino ad oggi.

Putin ha evidenziato che la leadership politica ucraina che si opponeva all’ingresso del Paese nella NATO è stata sistematicamente rimossa, un passaggio che ha ulteriormente complicato le relazioni tra Russia e Ucraina. Secondo il presidente, per raggiungere una soluzione duratura al conflitto, è necessario affrontare le cause profonde della crisi, piuttosto che limitarsi a risolvere i sintomi.

Il ruolo dell’Occidente e le prospettive di pace

Il presidente russo ha anche messo in evidenza come i continui tentativi dell’Occidente di integrare l’Ucraina nella NATO rappresentino una delle principali fonti di conflitto. Questo approccio, secondo Putin, ha portato a una destabilizzazione della regione e a un allontanamento delle possibilità di dialogo. Ha espresso la necessità di un cambiamento di rotta da parte delle potenze occidentali, affinché si possa costruire un futuro di pace e stabilità in Ucraina.

Inoltre, Putin ha riconosciuto l’importanza degli sforzi di mediazione da parte di paesi come la Cina e l’India, sottolineando che le loro proposte potrebbero contribuire a facilitare una risoluzione pacifica della crisi. Ha manifestato l’auspicio che gli accordi raggiunti durante il recente vertice russo-americano in Alaska possano aprire la strada a una distensione delle tensioni e a un dialogo costruttivo.

Le dichiarazioni di Putin al vertice di Tianjin non solo confermano la posizione della Russia rispetto alla crisi ucraina, ma pongono anche interrogativi sul futuro delle relazioni internazionali e sul ruolo dell’Occidente nel conflitto. La situazione rimane delicata e richiede un’attenta osservazione, dato il contesto geopolitico in continua evoluzione.

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