Bassem Naim, figura di spicco nell’ufficio politico di Hamas, ha espresso un netto rifiuto nei confronti del presunto piano elaborato dall’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump. Questo piano, secondo quanto riportato, prevede la possibilità di un controllo americano sulla Striscia di Gaza e il trasferimento temporaneo della popolazione locale. La notizia è stata diffusa il 1° settembre 2025, con dettagli forniti da Al Arabiya, basandosi su un articolo del Washington Post.
La posizione di Hamas
Naim ha dichiarato con fermezza: “Gaza non è in vendita”, sottolineando come la Striscia di Gaza faccia parte di una più ampia patria palestinese. Il funzionario ha condannato il progetto, accusando gli Stati Uniti di voler “strappare il territorio al suo popolo legittimo”. Un altro esponente di Hamas, che ha scelto di rimanere anonimo, ha confermato il rifiuto di tali piani, definendoli “privi di valore e ingiusti”. Secondo il Washington Post, il piano contempla la creazione di un “trusteeship” amministrato dagli Stati Uniti per un periodo di almeno dieci anni, con l’intento di trasformare Gaza in un centro turistico e tecnologico.
Le implicazioni del piano
Le rivelazioni sul piano statunitense indicano che si prevede il trasferimento di circa due milioni di abitanti di Gaza. Questo processo potrebbe avvenire attraverso partenze “volontarie” verso altri Paesi o mediante il trasferimento in aree protette all’interno del territorio. Tali misure suscitano preoccupazioni tra i palestinesi, che vedono in esse una minaccia alla loro esistenza e ai loro diritti.
Situazione umanitaria a Gaza
Il ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo di Hamas, ha riportato notizie allarmanti riguardo alla crisi alimentare nella regione. Il 1° settembre 2025, è stato comunicato che nove palestinesi, tra cui tre minorenni, sono morti di fame e malnutrizione nell’ultimo giorno. Dall’inizio del conflitto, avvenuto il 7 ottobre 2023, le vittime per fame sono salite a 348, di cui 127 minorenni. Questa situazione è ulteriormente aggravata dalla dichiarazione della Classificazione integrata della sicurezza alimentare (IPC), che ha recentemente dichiarato la carestia nella città di Gaza. Da quel momento, almeno 70 persone, tra cui 12 minorenni, hanno perso la vita a causa della mancanza di cibo.
La comunità internazionale continua a monitorare con attenzione la situazione a Gaza, mentre le tensioni tra Hamas e le autorità statunitensi si intensificano.