Dopo le recenti dichiarazioni del primo ministro francese François Bayrou, che ha accusato l’Italia di praticare un presunto dumping fiscale, il presidente dell’Istituto per la Prospettiva e la Sicurezza in Europa (Ipse), Emmanuel Dupuy, ha offerto un’analisi comparativa tra il modello economico italiano e la situazione economica della Francia. Le osservazioni di Dupuy, rilasciate all’agenzia di stampa Adnkronos, pongono in evidenza la crescente preoccupazione di Parigi per il successo dell’Italia, soprattutto in un contesto in cui la stabilità politica italiana sembra contrapporsi alle incertezze politiche della Francia.
La stabilità economica italiana
Il politologo francese ha sottolineato come, per la prima volta in vent’anni, l’Italia riesca a indebitarsi a tassi di interesse inferiori rispetto alla Francia. Questo dato è significativo e riflette una tendenza positiva per l’economia italiana, che ha visto il proprio rapporto debito/Pil scendere di dieci punti percentuali nel 2024, passando dal 145,7% al 135,3%. In contrasto, la Francia ha registrato un aumento del deficit sia nel 2024 che nel 2025, evidenziando una divergenza tra i due Paesi.
Dupuy ha evidenziato che l’Italia ha chiuso il 2024 con un deficit pubblico del 3,4%, mentre la Francia ha visto il proprio deficit ampliarsi fino a circa il 5,8% del Pil. Questi dati rivelano non solo una gestione più efficace delle finanze pubbliche da parte dell’Italia, ma anche un avvio di un avanzo primario di bilancio, un risultato che nessun altro Paese del G7 può vantare attualmente.
Critiche alla posizione francese
Emmanuel Dupuy ha criticato la posizione di François Bayrou riguardo alla proposta di introduzione di una tassa minima del 2% sui patrimoni superiori ai 100 milioni di euro, suggerita dall’economista Gabriel Zucman. Secondo Dupuy, il rifiuto di Bayrou appare poco convincente, anche tra i suoi sostenitori. Questo aspetto mette in luce le tensioni interne e le difficoltà che il governo francese sta affrontando nel tentativo di riformare il sistema fiscale.
Inoltre, Dupuy ha messo in evidenza il commento di Matteo Renzi, ex primo ministro italiano, che ha risposto alle critiche di Bayrou. Renzi ha affermato che le politiche di dumping fiscale citate da Bayrou sono state effettivamente attuate dal suo governo nel 2016, suggerendo che il primo ministro francese non abbia una comprensione chiara delle dinamiche in gioco. La risposta di Renzi, pubblicata su ‘X’, ha sottolineato come il governo francese dovrebbe essere in grado di distinguere tra alleati e nemici.
Le prospettive future
La situazione attuale evidenzia una chiara frattura tra le politiche economiche italiane e francesi. Mentre l’Italia sembra aver trovato una propria stabilità e un percorso di crescita, la Francia si trova a fronteggiare sfide politiche e economiche significative, inclusa la possibilità di un nuovo scioglimento dell’Assemblea Nazionale. L’analisi di Dupuy suggerisce che la Francia deve affrontare non solo i propri problemi interni, ma anche la crescente competitività di un’Italia che, a dispetto delle critiche, sta mostrando segnali di ripresa e sviluppo economico.
Il dibattito sul dumping fiscale e sulle politiche fiscali in Europa rimane acceso, e le dichiarazioni di leader come Bayrou e Renzi continueranno a influenzare le dinamiche politiche e economiche tra i due Paesi. In questo contesto, l’attenzione si sposterà su come l’Italia e la Francia affronteranno le rispettive sfide nei prossimi mesi, in un panorama europeo in continua evoluzione.