Continuità operativa e sicurezza delle infrastrutture: la nuova minaccia ai dati sanitari

Franco Fogli

Settembre 1, 2025

Il terzo episodio del vodcast “State Sicuri”, prodotto da Adnkronos, si è svolto il 1° settembre 2025 e ha affrontato temi cruciali riguardanti la sicurezza in un contesto in continua evoluzione. I relatori Francesco Di Maio di Elt Group, Giulio Gravina di Anivip–Italpol e Nunzia Ciardi dell’Acn hanno delineato un approccio integrato alla sicurezza, enfatizzando l’importanza della continuità operativa e della collaborazione tra diversi attori.

La continuità operativa come priorità

Francesco Di Maio, in qualità di chief security, risk management & business continuity officer di Elt Group, ha sottolineato che i servizi critici oggi non riguardano solo le aziende, ma si estendono a tutta la comunità. La resilienza organizzativa richiede un approccio sistematico e metodologico, ponendo l’accento sulla domanda fondamentale: “Quanto tempo possiamo rimanere fermi senza compromettere non solo il nostro business, ma anche l’identità di una collettività?”. Di Maio ha evidenziato come la Nato abbia citato il termine “resilienza” ben dodici volte nella sua più recente strategia, evidenziando l’importanza di includere i soggetti civili in queste considerazioni.

Un esempio lampante di questa necessità è l’attacco informatico avvenuto l’8 dicembre 2023, quando un provider cloud italiano ha lasciato sette milioni di persone senza servizi essenziali per giorni. Secondo Di Maio, è fondamentale pianificare e mantenere legami solidi con le istituzioni, prestando particolare attenzione alla catena di fornitura. L’interruzione di queste forniture può avere un impatto devastante, specialmente in un Paese caratterizzato da piccole e medie imprese. Ha concluso affermando che “la security non è un costo, ma un investimento”.

Innovazioni tecnologiche e guerre moderne

Il discorso si è poi spostato sul fronte tecnologico, dove la guerra elettromagnetica sta diventando sempre più rilevante. Di Maio ha illustrato come il jamming dei segnali GPS e il contrasto ai droni siano diventati strumenti chiave nella sicurezza moderna. “La nostra migliore arma contro il carro armato era un altro carro armato. Oggi è il drone”, ha affermato. È quindi fondamentale adottare una visione a 360 gradi che integri sia la componente convenzionale che quella elettromagnetica, un ambito in cui l’alleanza occidentale sta cercando di mantenere un vantaggio tecnologico.

Il ruolo della vigilanza privata

Giulio Gravina ha parlato della vigilanza privata come elemento essenziale nella sicurezza delle infrastrutture critiche italiane. Ha fatto riferimento al Dm 269/2010, che ha segnato una vera e propria rivoluzione, consentendo l’ingresso delle guardie giurate in questi ambiti. Oggi, quasi tutte le infrastrutture critiche si avvalgono della vigilanza privata, con operatori e istituti che operano sotto la supervisione del Ministero dell’Interno, garantendo controlli periodici sui profili etici e formativi. Gravina ha evidenziato l’importanza di integrare la sicurezza fisica con quella logica, sottolineando che anche le telecamere possono diventare bersagli o strumenti di attacco.

Rischi informatici e l’impatto sulla sanità

Nunzia Ciardi, vicedirettrice generale dell’Acn, ha completato il quadro dei rischi informatici, definendo l’intelligenza artificiale come un’alleata preziosa per gli aggressori. Questa tecnologia può rendere più efficienti diverse fasi degli attacchi, dall’individuazione delle vulnerabilità ai malware adattivi, fino ai deepfake che risultano indistinguibili. L’impatto più grave si verifica nel settore sanitario: tra il 2023 e il 2024, circa cinquanta attacchi hanno colpito le ASL, interrompendo servizi essenziali. In un caso specifico, un attacco ha interessato oltre 500.000 utenti, causando la sospensione di radioterapie e pronto soccorso. Ciardi ha sottolineato che gli operatori dell’Acn sono pronti ad intervenire per accelerare il ripristino dei servizi, ma ha anche messo in guardia sul danno silente del furto di dati sensibili, che possono finire nel dark web.

Il messaggio emerso dall’episodio è chiaro: la sicurezza richiede un approccio integrato tra persone, processi e tecnologia. La continuità del servizio pubblico è legata alla programmazione delle imprese, e la protezione fisica deve essere allineata al monitoraggio digitale. La risposta dello Stato si rafforza attraverso standard condivisi e filiere preparate, coinvolgendo tutti gli attori, dalle grandi aziende alle PMI, fino alle strutture sanitarie.

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