Caso Denise: ventuno anni dalla scomparsa, il dolore dei genitori resta vivo

Franco Fogli

Settembre 1, 2025

La scomparsa di Denise Pipitone, avvenuta l’1 settembre 2004, continua a suscitare emozioni e domande irrisolte nel cuore dei suoi cari e dell’opinione pubblica. La bambina, che all’epoca non aveva ancora compiuto quattro anni, scomparve misteriosamente mentre giocava davanti alla sua abitazione in via Domenico La Bruna, a Mazara del Vallo, nella provincia di Trapani. Da quel giorno, la sua famiglia, in particolare la madre Piera Maggio e il padre Pietro Pulizzi, ha lottato instancabilmente affinché il caso non venisse dimenticato.

Il ricordo di Denise

Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori di Denise, esprimono il loro dolore attraverso parole cariche di affetto: “Ci manchi in ogni risata, in ogni canzone, in ogni angolo della nostra vita. Il tuo ricordo è un faro nella notte, e ancora ci manchi in ogni cosa che facciamo”. Queste frasi, pronunciate in un momento di riflessione, evidenziano l’impatto duraturo che la scomparsa della piccola ha avuto sulla vita della famiglia. Ogni giorno, i genitori continuano a sperare di poter riabbracciare la loro bambina, mantenendo viva la memoria di Denise e cercando giustizia per la sua scomparsa.

Gli avvistamenti nel corso degli anni

Nel corso degli anni, si sono registrati diversi presunti avvistamenti di Denise. Il primo risale all’ottobre del 2004, quando una guardia giurata filmò una bambina che somigliava a Denise mentre si trovava in compagnia di alcune persone di etnia rom davanti a una banca. Tuttavia, le indagini si sono concentrate principalmente sull’ambito familiare, portando a sospetti nei confronti di Jessica Pulizzi, sorellastra della piccola, e della madre, Anna Corona. Jessica, rinviata a giudizio nel gennaio 2010, è stata successivamente assolta in tutti i gradi di giudizio. La posizione di Anna Corona, accusata di sequestro di minorenne, è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari nel dicembre 2013.

Le indagini riaperte

Le indagini sulla scomparsa di Denise sono state riaperte nel maggio 2021, ma sono state archiviate nel dicembre dello stesso anno dal giudice di Marsala. La Procura ha sottolineato che le indagini, pur essendo state ampie e dettagliate, non hanno fornito elementi sufficienti per sostenere un’accusa in giudizio. Questo ha lasciato la famiglia in una situazione di incertezza e dolore, continuando a sperare in risposte e giustizia.

Una ferita aperta

La storia di Denise Pipitone rimane una ferita aperta per la comunità di Mazara del Vallo e per l’Italia intera, un richiamo costante alla necessità di non dimenticare i casi di scomparsa e di continuare a cercare la verità.

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