Il dibattito sulle dichiarazioni del ministro Nello Musumeci, avvenuto il 30 agosto 2025 durante l’Etna Forum a Ragalna, Catania, ha sollevato un acceso confronto tra politica e magistratura. Le affermazioni del ministro per la Protezione civile, in particolare quelle in cui definiva i magistrati come “killer”, hanno suscitato reazioni forti e immediate da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM).
Reazione dell’associazione nazionale magistrati
In una nota ufficiale, la giunta esecutiva centrale dell’ANM ha descritto le parole di Musumeci come “gravi e offensive”, sottolineando che non si tratta solo di un insulto, ma di un tentativo di delegittimare il lavoro quotidiano dei magistrati, che operano nell’interesse della collettività . L’ANM ha evidenziato l’importanza di un linguaggio misurato da parte di chi ricopre ruoli di governo, rimarcando che il compito della magistratura è quello di garantire giustizia e non di alimentare sospetti o propaganda.
Il comunicato dell’ANM ha anche ricordato che la magistratura italiana, in collaborazione con le forze dell’ordine, ha contribuito a rendere l’Italia uno dei Paesi con il tasso di omicidi più basso dell’Unione Europea. L’associazione ha concluso affermando che la magistratura non deve essere considerata un “braccio armato” o uno strumento politico, e che chi la descrive in questo modo manca di rispetto per le istituzioni e per la verità .
Dichiarazioni di musumeci
Durante il suo intervento all’Etna Forum, Nello Musumeci ha sostenuto che la magistratura è politicizzata e che questo è evidente a tutti. Ha specificato che il ruolo del magistrato è paragonabile a quello di un “killer”, mentre la stampa avrebbe il compito di riportare queste notizie. Musumeci ha citato numerosi casi di politici incriminati, la cui carriera è stata danneggiata da accuse che si sono poi rivelate infondate.
Il ministro ha espresso preoccupazione riguardo alla diffusione di atti riservati, interrogandosi su come tali documenti possano finire nelle mani della stampa. Ha sottolineato l’importanza di un equilibrio tra magistratura e politica, auspicando che entrambe le istituzioni possano ritrovare le ragioni della loro interazione.
La questione sollevata da Musumeci ha riacceso il dibattito sulla relazione tra giustizia e informazione, evidenziando le sfide che entrambe le istituzioni devono affrontare nell’attuale contesto politico e sociale.