Il gestore dell’Antico Caffè Greco, Carlo Pellegrini, ha annunciato che domani, 1° settembre 2025, è previsto l’arrivo dell’ufficiale giudiziario per eseguire lo sfratto dalla storica caffetteria situata in via dei Condotti a Roma. Pellegrini ha sottolineato che, nonostante la sentenza della Cassazione che ha reso definitivo lo sfratto, la battaglia legale con l’Ospedale Israelitico, proprietario dell’immobile, non si concluderà facilmente.
La vicenda legale del caffè greco
La vicenda ha avuto inizio otto anni fa e ha visto il Caffè Greco al centro di un contenzioso legale. Pellegrini ha definito la sentenza della Cassazione come “pilatesca”, affermando che, sebbene non si possa impedire al locatore di procedere con lo sfratto, il locale deve rimanere nella sua sede attuale a causa del vincolo storico-culturale stabilito nel 1953 dall’allora ministro Antonio Segni.
Determinazione e legge a tutela delle attività storiche
Pellegrini ha espresso la sua determinazione a continuare la lotta, facendo riferimento alla legge approvata lo scorso dicembre, che tutela le attività commerciali storiche. Nonostante un’offerta di affitto annuale superiore a quella proposta dall’ospedale sia stata rifiutata, il gestore non si arrende. Ha anche menzionato che i mobili e i quadri storici del Caffè Greco sono stati spostati temporaneamente per motivi di sicurezza, ma rivendica la proprietà di questi arredi, sottolineando che sono stati acquistati da lui.
Possibili sviluppi della disputa
La situazione appare complessa, con la possibilità che le parti coinvolte possano opporsi allo sfratto, prolungando ulteriormente la disputa. Pellegrini ha affermato che, anche se dovessero spostarsi temporaneamente, la questione non si risolverà immediatamente e il rischio è che il locale rimanga chiuso per un lungo periodo.
Posizione dell’ospedale israelitico
Il legale dell’Ospedale Israelitico, avvocato Ugo Limentani, ha dichiarato che i gestori hanno rimosso gli arredi storici del Caffè Greco sotto la motivazione di salvaguardia, ma ha sottolineato che, per legge, devono essere restituiti. Limentani ha spiegato che, domani, l’ufficiale giudiziario dovrà eseguire lo sfratto e redigere un verbale di immissione in possesso dell’immobile. Ha ribadito che il Caffè Greco è vincolato come bene di rilevanza storico-culturale e che gli arredi non possono essere asportati. Ha infine affermato che, qualora i gestori dimostrassero di essere i legittimi proprietari, gli arredi dovranno comunque tornare nella loro storica sede, e in seguito verranno indennizzati.
