Il 28 agosto 2025, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha reso noto un bollettino allarmante riguardante l’andamento delle infezioni da West Nile Virus (WNV) in Italia. Secondo i dati, il numero totale di casi confermati ha raggiunto quota 430, un incremento significativo rispetto ai 351 casi segnalati nel bollettino precedente. La situazione si aggrava ulteriormente con l’aumento dei decessi, che ora ammontano a 27, rispetto ai 22 riportati in precedenza.
Analisi dei casi e distribuzione regionale
L’analisi dei casi evidenzia che ben 193 di questi si sono manifestati in forma neuro-invasiva. I dati regionali mostrano una distribuzione preoccupante: 8 casi in Piemonte, 12 in Lombardia, 14 in Veneto, 1 in Friuli-Venezia Giulia, 1 in Liguria, 13 in Emilia-Romagna, 62 nel Lazio, 2 in Molise, 64 in Campania, 2 in Basilicata, 5 in Calabria, 1 in Sicilia e 8 in Sardegna. Inoltre, 38 casi sono stati identificati tra donatori di sangue, mentre 193 pazienti hanno manifestato febbre e ci sono stati 3 casi asintomatici e 3 sintomatici.
Decessi e letalitÃ
Il bollettino dell’ISS sottolinea che la maggior parte dei decessi, ben 11, è stata registrata nel Lazio e in Campania, seguiti da 2 morti in Calabria e 1 ciascuno in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. La letalità per le forme neuro-invasive, calcolata sui casi segnalati e confermati, si attesta al 13,9%, un dato che, sebbene in lieve diminuzione rispetto al 20% del 2018 e al 14% del 2024, resta comunque allarmante.
Situazione del virus e circolazione
In aggiunta ai casi di West Nile, è stato riportato un caso di Usutu virus, specificamente in provincia di Latina, nel Lazio. Le province italiane che mostrano una circolazione accertata del West Nile Virus sono ora 57, distribuite su 15 regioni, tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Gli esperti del dipartimento Malattie Infettive dell’ISS affermano che l’espansione del virus nelle aree endemiche del Nord Italia continua, ma evidenziano che il numero attuale di casi è in linea con l’andamento epidemiologico degli anni passati. La proporzione di casi neuro-invasivi rispetto al totale rimane coerente con quella delle stagioni precedenti, offrendo un quadro complesso ma non inaspettato della situazione sanitaria del Paese.