La Polizia di Catania ha recentemente denunciato tre giovani, un 21enne e un 18enne di Paternò, insieme a un 17enne di Catania, per un tentativo di contrabbando di cellulari all’interno di un carcere. L’episodio, avvenuto nei giorni scorsi, ha suscitato l’attenzione delle forze dell’ordine durante i controlli notturni nel centro della città .
Il tentativo di contrabbando
Il 28 agosto 2025, gli agenti della Polizia di Catania, mentre pattugliavano le strade del centro, hanno notato un’auto con a bordo i tre ragazzi. L’atteggiamento sospetto dei giovani ha spinto gli agenti a procedere con l’identificazione e un controllo approfondito. Nonostante la giustificazione fornita da uno dei ragazzi, che affermava di essersi fermato per fumare una sigaretta, gli agenti hanno deciso di effettuare una perquisizione del veicolo.
Durante l’ispezione, gli agenti hanno scoperto un drone collocato nel sedile posteriore dell’auto. Questo drone era collegato tramite una lenza da pesca a un involucro di cellophane, contenente uno smartphone e due mini cellulari. Inoltre, all’interno dell’auto, gli agenti hanno rinvenuto un secondo involucro, sempre in cellophane, con altri due smartphone, oltre a una borsa a tracolla contenente gli accessori necessari per il funzionamento del drone e un rocchetto di lenza da pesca.
Le conseguenze legali
Le indagini condotte presso gli uffici della Polizia hanno rivelato che i cellulari erano destinati a essere introdotti all’interno del carcere, grazie all’utilizzo del drone artigianalmente preparato per il recapito aereo dei dispositivi. Il materiale rinvenuto è stato sequestrato, inclusi i telefoni personali dei tre giovani. I ragazzi sono stati denunciati per tentato accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, con la presunzione di innocenza che rimane valida fino a una condanna definitiva.
Il minore coinvolto nell’incidente è stato affidato a un familiare, mentre le indagini proseguono per chiarire ulteriori dettagli sull’operazione di contrabbando. Questo episodio evidenzia non solo il crescente uso di droni per attività illecite, ma anche l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare tali tentativi, garantendo la sicurezza all’interno delle strutture penitenziarie.