Il regista premio Oscar Paolo Sorrentino ha rivelato in un’intervista con l’Adnkronos di non aver preso ispirazione da alcun presidente della Repubblica italiana per il suo nuovo film, La grazia, che segna l’apertura dell’82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Sorrentino ha affermato di aver preferito creare un personaggio originale piuttosto che rifarsi a figure esistenti. Ha comunque riconosciuto elementi di autorevolezza e responsabilità che caratterizzano i presidenti attuali e passati, come Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano, Carlo Azeglio Ciampi e Oscar Luigi Scalfaro. Secondo il regista, questi leader hanno dimostrato una saggezza e una capacità di esercitare il loro ruolo in modo elevato, fungendo da “porto sicuro” in un contesto politico italiano sempre più turbolento.
Temi affrontati nel film
All’interno del film, Sorrentino affronta diversi temi, tra cui il concetto di dubbio. Sottolinea l’importanza di interrogarsi e di non accettare passivamente le certezze che spesso vengono propinate dai politici. “La costante ricerca di certezze è un problema attuale”, ha dichiarato. Il regista ha evidenziato come molti politici tendano a ostentare certezze, spesso per motivi discutibili, come il bisogno di attrarre l’attenzione dell’elettorato e di distrarre l’opinione pubblica.
Riflessioni critiche e disconnessione
Sorrentino ha osservato che la situazione è ulteriormente complicata dalla diffusione di certezze che non sono supportate da un pensiero solido e coerente. Questo fenomeno, secondo il regista, ha contribuito a creare una disconnessione tra il discorso politico e le reali esigenze della società . Il film si propone quindi di stimolare riflessioni critiche e di incoraggiare gli spettatori a mettere in discussione le informazioni che ricevono, proponendo una narrazione che invita alla riflessione.