A Bologna si accendono polemiche per le pipe gratuite destinate al consumo di crack

Franco Fogli

Agosto 27, 2025

Il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, ha espresso forti critiche nei confronti dell’amministrazione comunale di Bologna, guidata dal sindaco Matteo Lepore, per la decisione di avviare un programma di distribuzione di pipe per il crack. Questa iniziativa, secondo quanto riportato il 27 agosto 2025, rappresenta una sperimentazione finalizzata alla “riduzione del danno” legato all’uso di sostanze stupefacenti, in particolare la cocaina.

La Giunta del Comune di Bologna ha annunciato che a partire dalle prossime settimane verranno distribuite gratuitamente pipe in alluminio, il cui costo complessivo si aggira intorno ai 3.500 euro per un totale di 300 unità. L’operazione mira a fornire strumenti adeguati per ridurre i rischi associati al consumo di droga, come ad esempio le infezioni e altre patologie derivanti dall’uso di materiali pericolosi e condivisi.

La posizione dell’amministrazione comunale

L’assessora Matilde Madrid ha giustificato l’iniziativa sottolineando l’importanza di “intercettare queste persone” e di fornire strumenti idonei per limitare i danni legati al consumo di sostanze. Gli operatori di strada dell’ASP saranno responsabili della distribuzione delle pipe, che potranno essere richieste anche presso i servizi sociali di Fuori Binario, situati in via Carracci.

Reazioni e dibattito politico

La decisione di distribuire pipe ha suscitato un acceso dibattito politico e sociale. Marco Lisei ha definito l’iniziativa “follia pura”, evidenziando come l’utilizzo di fondi pubblici per finanziare tali misure rappresenti un incentivo al consumo di sostanze stupefacenti. Lisei ha annunciato che Fratelli d’Italia sta considerando di presentare una denuncia contro il sindaco Lepore e la sua Giunta per istigazione a delinquere, accusando l’amministrazione di promuovere l’uso di droghe in modo diretto.

Critiche da esperti del settore

Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini-Cri, ha commentato la decisione del Comune di Bologna definendola una “misura spot” che serve più a creare clamore mediatico che a risolvere i problemi legati alla tossicodipendenza. Secondo Barra, è fondamentale fornire cure adeguate ai tossicodipendenti, piuttosto che limitarsi a distribuire strumenti per l’assunzione di sostanze. Ha sottolineato che la vera cura richiede un impegno costante e un approccio globale, piuttosto che interventi sporadici e privi di una strategia complessiva.

Barra ha messo in evidenza come la distribuzione di pipe senza un supporto adeguato per la cura e il reinserimento sociale dei tossicodipendenti non possa avere effetti significativi. La sua posizione si allinea con le preoccupazioni espresse da Lisei e da altri esponenti politici, che vedono nella scelta del Comune un passo indietro nella lotta contro la droga e un incentivo per l’uso di sostanze pericolose.

La questione sollevata dal Comune di Bologna continuerà a essere al centro del dibattito pubblico, in attesa di sviluppi e reazioni da parte della popolazione e delle istituzioni coinvolte.

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