Professore dell’università di Palermo al centro della polemica per frasi contro gli ebrei

Franco Fogli

Agosto 26, 2025

Il dibattito accademico all’Università di Palermo è stato scosso da una dichiarazione controversa del professor Luca Nivarra, ordinario di Diritto civile e decano del Dipartimento di Giurisprudenza. Nivarra ha lanciato un appello sui social media, invitando le persone a “togliere l’amicizia su Facebook agli ebrei“. La sua posizione ha sollevato immediate reazioni, compresa quella del rettore Massimo Midiri, che ha preso le distanze da tali affermazioni.

Il contenuto dell’appello di Nivarra

Il professor Nivarra ha espresso la sua opinione in un post su Facebook, sostenendo che, a fronte di “pochi strumenti per opporci all’Olocausto palestinese“, un gesto simbolico come il ritiro dell’amicizia su Facebook potrebbe inviare un messaggio. Nella sua comunicazione, il professore ha affermato che anche gli ebrei che si dichiarano contrari alle azioni del governo israeliano e delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) “mentono” e contribuiscono a nascondere l’orrore della situazione in Palestina. La sua affermazione ha generato una reazione vivace, poiché molti hanno interpretato le sue parole come un incitamento all’odio.

La risposta del rettore Midiri

Il rettore Massimo Midiri ha risposto prontamente alle dichiarazioni del professor Nivarra, sottolineando che la sua posizione non riflette i valori dell’Università. Midiri ha dichiarato: “Prendo le distanze da quanto dichiarato dal professore Nivarra. Invitare a togliere i contatti su Facebook agli ‘ebrei‘ è una proposta che rischierebbe di alimentare le stesse dinamiche che afferma di voler contrastare”. Il rettore ha ribadito l’importanza del dialogo e del confronto critico su temi complessi come il conflitto in Medio Oriente, piuttosto che l’isolamento e la censura ideologica.

Midiri ha anche ricordato che nel corso del 2024 e nel 2025, il Senato e il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo hanno approvato diverse mozioni riguardanti il conflitto in Palestina, condannando sia l’attacco di Hamas del 7 ottobre sia le successive azioni militari israeliane a Gaza. Ha affermato che l’Università condanna fermamente le atrocità commesse dal governo israeliano, ribadendo il suo impegno per i diritti umani e la protezione delle popolazioni vulnerabili.

Le ripercussioni della polemica

La controversia ha acceso un dibattito più ampio sulla libertà di espressione e sull’antisemitismo nel contesto accademico. Mentre alcuni sostengono che le parole di Nivarra rappresentano un’espressione legittima di dissenso, altri avvertono che tali affermazioni possono alimentare sentimenti di odio e divisione. Gli studenti e i membri della comunità accademica stanno ora discutendo le implicazioni etiche e morali di tali dichiarazioni.

In un clima già teso per la situazione in Medio Oriente, la questione si sposta ora su come le istituzioni educative possono affrontare le opinioni controverse e promuovere un dialogo costruttivo. La reazione del rettore Midiri potrebbe rappresentare un passo verso la ricerca di un equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità sociale all’interno dell’Università di Palermo.

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