Gaza: cinque giornalisti perdono la vita in un attacco all’ospedale Nasser

Franco Fogli

Agosto 25, 2025

Il 25 agosto 2025, un attacco aereo israeliano ha colpito l’ospedale Nasser di Khan Yunis, causando la morte di cinque giornalisti tra le almeno venti vittime accertate. La notizia è stata riportata dalla Protezione Civile di Gaza, che ha specificato come un drone esplosivo israeliano abbia colpito un edificio dell’ospedale, seguito da un bombardamento aereo mentre i feriti venivano evacuati.

Il tragico bilancio dei giornalisti

Tra le vittime, è stato confermato il decesso di Mohammad Salama, fotoreporter e cameraman di Al Jazeera. L’emittente ha espresso il proprio dolore attraverso un comunicato, condannando fermamente l’operato delle forze israeliane, accusate di aver preso di mira i giornalisti in un tentativo sistematico di silenziare la verità. La nota di Al Jazeera sottolinea l’importanza del lavoro dei reporter in contesti di conflitto e la necessità di proteggere la libertà di stampa.

In un comunicato dell’Associated Press, è stata espressa grande costernazione per la morte di Mariam Dagga, una giornalista video di 33 anni che collaborava come freelance dall’inizio del conflitto. È stato specificato che Dagga non si trovava in missione per l’agenzia al momento della sua morte, un dettaglio che ha sollevato ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza dei giornalisti in zone di guerra.

Un portavoce di Reuters ha confermato la morte di Hussam al-Masri, collaboratore dell’agenzia, e ha rivelato che un altro giornalista, Hatem Khaled, ha riportato ferite durante l’attacco. L’agenzia ha fatto appello alle autorità di Gaza e Israele per ottenere assistenza medica urgente per Khaled, evidenziando la necessità di garantire la sicurezza dei giornalisti che operano in condizioni rischiose.

Le reazioni degli organi di informazione

Il Sindacato dei giornalisti palestinesi ha confermato la morte di altri due reporter, Moaz Abu Taha e Ahmad Abu Aziz. Abu Taha aveva collaborato con diverse testate giornalistiche palestinesi e internazionali, contribuendo a documentare la situazione nella Striscia di Gaza. Le reazioni a queste perdite sono state immediate e forti, con molte organizzazioni che hanno chiesto maggiore protezione per i giornalisti che operano in aree di conflitto e una condanna delle violenze che colpiscono i professionisti dell’informazione.

La comunità internazionale ha espresso preoccupazione per la crescente violenza e per il numero di giornalisti uccisi durante il conflitto. Le organizzazioni per i diritti umani hanno sottolineato l’importanza di garantire la sicurezza dei reporter, che svolgono un ruolo cruciale nel documentare gli eventi e nel fornire informazioni accurate al pubblico.

La situazione a Khan Yunis rimane tesa, con gli attacchi aerei che continuano a colpire la popolazione civile e i professionisti dell’informazione. Gli eventi di oggi hanno riacceso il dibattito sulla protezione dei giornalisti in zone di guerra e sulla responsabilità delle forze armate nel garantire la sicurezza di chi si trova in prima linea nella narrazione della verità.

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