Quattordici persone hanno perso la vita in un attacco condotto dalle forze israeliane all’ospedale Nasser, situato a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, il 25 agosto 2025. Tra le vittime si contano quattro giornalisti, come confermato da funzionari del governo di Gaza. Questo tragico evento ha sollevato preoccupazioni internazionali riguardo alla sicurezza dei professionisti dell’informazione in zone di conflitto.
Il ministero della Salute di Gaza ha identificato tra le vittime il cameraman Hussam Masri, che lavorava per l’agenzia di stampa Reuters, e Mohammed Salama, cameraman per al Jazeera. Secondo una nota dell’ufficio stampa del governo, il numero totale di giornalisti uccisi dall’inizio del conflitto è salito a 244, evidenziando la crescente vulnerabilità di chi si trova a documentare la situazione nella regione.
Il commento del capo dell’idf sull’accordo per gli ostaggi
Eyal Zamir, il capo di Stato maggiore dell’idf, ha dichiarato che è attualmente disponibile un accordo per la liberazione degli ostaggi, esortando a prenderlo in considerazione. Durante una visita alla base navale di Haifa, Zamir ha sottolineato che la decisione finale spetta al primo ministro Benjamin Netanyahu. Ha aggiunto che l’esercito israeliano ha raggiunto gli obiettivi prefissati dall’operazione “Gideon’s Chariots” contro Hamas a Gaza, affermando che la pressione militare esercitata ha creato le condizioni favorevoli per il rilascio degli ostaggi.
Zamir ha anche comunicato che l’idf si sta preparando per un’espansione dell’operazione, concentrandosi su Gaza City. Ha evidenziato l’importanza della Marina nel supportare le forze di terra negli attacchi, dichiarando che la campagna continuerà fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi bellici, con l’intento di rafforzare la sicurezza e ottenere una vittoria decisiva.
Questo contesto di crescente violenza e tensione ha portato a un aumento delle preoccupazioni per la sicurezza, non solo per i civili ma anche per i giornalisti, che svolgono un ruolo cruciale nel riportare i fatti da aree di conflitto. La situazione rimane tesa, mentre le autorità israeliane e i gruppi di opposizione continuano a confrontarsi in un clima di incertezze e sfide.