Raid a Sana’a: Netanyahu avverte, “Gli Houthi risponderanno delle aggressioni”

Marianna Ritini

Agosto 24, 2025

Un attacco aereo condotto dall’esercito israeliano ha colpito oggi, 24 agosto 2025, la capitale yemenita Sana’a, provocando la morte di almeno due persone e cinque feriti, secondo quanto riportato dai media locali. Il raid è stato confermato dalle Forze di Difesa Israeliane (IDF), che hanno dichiarato di aver preso di mira obiettivi militari legati al gruppo ribelle Houthi, inclusi siti nelle vicinanze del palazzo presidenziale yemenita.

Le IDF hanno giustificato l’operazione come una reazione alle ripetute aggressioni da parte del regime Houthi contro Israele e i suoi cittadini, tra cui i recenti lanci di missili e droni verso il territorio israeliano. In un comunicato, le IDF hanno sottolineato che gli attacchi aerei mirano a proteggere la sicurezza dello Stato e dei suoi abitanti.

Le conseguenze del raid a Sana’a

Secondo le fonti Houthi, l’attacco ha avuto un impatto significativo, con l’emittente Al-Masirah TV che ha riportato un bilancio di “due morti e cinque feriti” a seguito di un bombardamento su un impianto petrolifero nella città. La situazione rimane tesa, con i ribelli che denunciano la violenza israeliana e promettono di rispondere.

Benjamin Netanyahu, il primo ministro israeliano, ha commentato l’operazione in un videomessaggio, affermando che il regime Houthi sta “imparando a proprie spese” le conseguenze delle sue azioni contro Israele. Netanyahu ha assicurato che l’aviazione israeliana continuerà a colpire chiunque minacci il Paese, sottolineando la determinazione di Israele a difendere la propria sicurezza.

La posizione di Israele e le dichiarazioni ufficiali

Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dichiarato che l’operazione ha portato alla distruzione del palazzo presidenziale degli Houthi, sebbene non siano giunte conferme da fonti yemenite. Katz ha aggiunto che Israele continuerà a mantenere un blocco aereo e navale per limitare le operazioni dei ribelli Houthi.

Le tensioni tra Israele e i gruppi ribelli in Yemen sono aumentate negli ultimi giorni, con Netanyahu che ha promesso una risposta severa a qualsiasi attacco contro il suo Paese. “Chi ci attacca, noi lo attacchiamo”, ha ribadito, evidenziando la determinazione di Israele a proteggere i suoi cittadini.

La situazione in Yemen e le conseguenze del conflitto rimangono in evoluzione, con il governo israeliano che continua a monitorare le attività dei ribelli e a pianificare ulteriori operazioni se necessario. Il contesto geopolitico della regione rende la situazione particolarmente delicata, con potenziali ripercussioni su scala più ampia.

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