Trump: “Preferirei non partecipare all’incontro Putin-Zelensky” mentre il presidente russo parla di “luce in fondo al tunnel” nei rapporti con gli Usa

Franco Fogli

Agosto 23, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha comunicato che concederà ulteriori due settimane al presidente russo, Vladimir Putin, per considerare un incontro con il leader ucraino, Volodymyr Zelensky. Durante una recente conferenza stampa, Trump ha affermato che, a seconda delle circostanze, deciderà se imporre sanzioni alla Russia. Le dichiarazioni sono emerse in un contesto di crescente tensione tra Mosca e Kiev, con l’attenzione rivolta a possibili garanzie di sicurezza per l’Ucraina.

Le prospettive di un incontro tra Putin e Zelensky

Le attese riguardo a un possibile incontro tra Putin e Zelensky restano elevate, con Trump che ha espresso il desiderio di evitare di partecipare personalmente al vertice. “Riunirli è difficile come mescolare olio e aceto”, ha dichiarato il presidente americano, evidenziando le complicazioni nel raggiungere un accordo di pace. Trump ha sottolineato che i combattimenti continuano a causare perdite significative, con circa 7000 soldati russi uccisi ogni settimana. Nonostante le sfide, Trump ha manifestato la sua volontà di cercare una soluzione, affermando: “Ho fermato sette guerre e mi piacerebbe fermare anche questa”.

Alla Casa Bianca, il presidente ha aggiunto che tra due settimane avrà una visione più chiara su come procedere. Ha dichiarato di non essere soddisfatto della guerra in corso e ha evidenziato l’odio crescente tra russi e ucraini. Trump ha avvertito che se Putin non accetterà l’incontro, potrebbe decidere di attuare “sanzioni massicce” contro la Russia.

Putin e la speranza di un miglioramento delle relazioni con gli Stati Uniti

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha recentemente commentato che con l’arrivo di Trump alla presidenza, c’è la possibilità di un ripristino delle relazioni tra Russia e Stati Uniti. Durante un incontro con i lavoratori dell’industria nucleare, Putin ha affermato: “Con l’arrivo del presidente Trump, penso che la luce alla fine del tunnel abbia finalmente iniziato ad apparire”. Ha descritto il vertice in Alaska come “molto positivo, significativo e franco”, e ha sottolineato che i contatti tra i due paesi continuano a livello ministeriale.

Putin ha espresso ottimismo riguardo alla cooperazione con gli Stati Uniti, in particolare nella regione artica. Tuttavia, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha messo in guardia sull’assenza di un’agenda chiara per un vertice tra Putin e Zelensky, attribuendo la responsabilità del blocco ai leader ucraini.

Le dichiarazioni di Lavrov sul ruolo di Zelensky

Sergei Lavrov ha escluso la possibilità di un incontro imminente tra Putin e Zelensky, affermando che la Russia è pronta a dialogare, ma solo se ci sarà un’agenda concreta. Secondo Lavrov, il presidente ucraino ha rifiutato di affrontare questioni cruciali, come la legislazione sulla lingua russa, rendendo difficile qualsiasi progresso. “È l’Ucraina a ostacolare i progressi verso un accordo di pace“, ha dichiarato Lavrov, evidenziando il rifiuto di Zelensky di considerare proposte cruciali avanzate durante il recente vertice.

Lavrov ha anche menzionato che Trump ha suggerito punti di discussione che potrebbero rappresentare un compromesso, ma ha sottolineato come Zelensky abbia respinto queste offerte, complicando ulteriormente la situazione.

Zelensky e la posizione dell’Ucraina

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha ribadito la sua disponibilità a incontrare Putin, sostenendo che la Russia sta ostacolando il dialogo. Durante un colloquio con il segretario generale della NATO, Mark Rutte, Zelensky ha confermato di essere “pronto a un incontro”, preferibilmente in un formato trilaterale. Ha inoltre espresso la sua fiducia nel ruolo di Trump come mediatore.

Zelensky ha affermato che la sua visione diplomatica è in linea con quella di Trump, sottolineando che non ci sono accordi con i russi. Ha dichiarato: “Trump è l’unica persona che può fermare Putin oggi”, evidenziando la necessità di un approccio diplomatico.

Rutte e le garanzie di sicurezza per l’Ucraina

Il primo ministro olandese, Mark Rutte, in visita a Kiev, ha enfatizzato l’importanza di fornire robuste garanzie di sicurezza all’Ucraina. Rutte ha dichiarato che queste garanzie saranno fondamentali per sostenere Kiev in un eventuale incontro con la Russia, assicurando che ci sarà il supporto degli alleati. Ha anche sottolineato che il sostegno della NATO per l’Ucraina rimane forte e in crescita.

Rutte ha confermato che gli Stati Uniti sono pronti a fornire garanzie di sicurezza all’Ucraina, e il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha avuto incontri con rappresentanti ucraini per discutere le misure di sicurezza postbelliche. Si prevede che un modello di sicurezza sarà finalizzato entro la fine della prossima settimana, in un contesto di crescente tensione e incertezze geopolitiche.

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