Il tennista serbo Novak Djokovic ha rilasciato dichiarazioni significative in vista del suo esordio agli US Open 2025. Il torneo, che rappresenta l’ultimo grande evento della stagione, prenderà il via nella notte di domenica 24 agosto, con Djokovic pronto a sfidare l’americano Learner Tien al primo turno. Durante una conferenza stampa, il campione ha affrontato temi di grande attualità nel mondo del tennis, come l’organizzazione dei calendari e la crescente rivalità tra i giovani talenti Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.
Le polemiche sui calendari del tennis
Djokovic ha espresso il suo disappunto riguardo alla gestione dei tornei, in particolare per quanto riguarda l’allungamento di alcuni eventi, come i Masters 1000, che ora si estendono per due settimane. Il tennista ha dichiarato: “Onestamente, non vedo come quest’organizzazione possa cambiare. I contratti sono piuttosto solidi, a quanto ho capito, contratti trentennali. A meno che tutti i Masters non si uniscano e il consiglio direttivo dell’ATP non appoggi l’idea di tornare a com’era prima, cosa di cui dubito fortemente”.
Djokovic ha sottolineato che molti atleti, anche di alto livello, si sono opposti a questa nuova formula degli eventi, ma ha messo in evidenza la mancanza di partecipazione attiva da parte dei giocatori nelle discussioni necessarie per apportare cambiamenti. “Questa è una storia che si ripete, in particolare con i giocatori di alto livello. Esprimono quello che pensano, ma poi quando è davvero necessario dedicare tempo ed energie a conversazioni e riunioni, non si impegnano abbastanza”, ha aggiunto. Il serbo ha già saltato i Masters 1000 di Roma, Toronto e Cincinnati, evidenziando la necessità di affrontare questi problemi non solo per il proprio bene, ma anche per le generazioni future.
La rivalità Sinner-Alcaraz
Un altro argomento di discussione è stata la crescente rivalità tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Djokovic ha descritto questa competizione come “incredibile” e ha lodato i risultati ottenuti dai due giovani tennisti negli ultimi due anni. “Li abbiamo visti in finale al Roland Garros e a Wimbledon, sono stati appuntamenti incredibili”, ha commentato. La presenza di una rivalità così intensa nel tennis, secondo Djokovic, è un elemento positivo che stimola l’interesse degli appassionati in tutto il mondo.
Quando gli è stato chiesto se ci siano altri giovani in grado di competere con Sinner e Alcaraz, Djokovic ha risposto che ci sono alcuni talenti promettenti, come Holger Rune, che potrebbero emergere. Tuttavia, ha notato che molti di questi giovani faticano a trovare continuità nei loro risultati. “Mi identifico con loro, perché mi ricordano la mia storia. Mi sono trovato nella stessa situazione con Federer e Nadal“, ha concluso Djokovic, evidenziando le sfide che i nuovi talenti devono affrontare nel raggiungere i vertici del tennis mondiale.
Con l’inizio degli US Open alle porte, l’attenzione è tutta rivolta a come si svilupperanno questi temi, sia dentro che fuori dal campo.