Il ricovero di un bambino di un anno ha riacceso l’attenzione su un’importante questione di salute pubblica riguardante la consumazione di formaggi e prodotti a base di latte crudo. L’episodio, avvenuto nel Bellunese, ha portato le autorità sanitarie a lanciare un appello ai genitori affinché prestino particolare attenzione alla dieta dei loro piccoli.
Un bambino di 15 mesi, originario della provincia di Belluno, è stato elitrasportato in condizioni gravi e ricoverato presso il reparto di Nefrologia pediatrica dell’ospedale di Padova. Qui, i medici hanno diagnosticato una Sindrome emolitico-uremica (Seu), una malattia rara ma seria che può causare insufficienza renale acuta nei bambini, in particolare nei più piccoli. Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Ulss 1 Dolomiti, ha confermato che si tratta del secondo caso di questo tipo nel 2025 nella provincia, dopo un episodio simile verificatosi alcune settimane fa.
L’esperto ha evidenziato l’importanza di mantenere alta l’attenzione su questi casi, dato che in Italia si registrano circa un centinaio di diagnosi di Seu ogni anno. La situazione è particolarmente preoccupante in una provincia di circa 200.000 abitanti. Le condizioni del piccolo sono attualmente stabili, ma il caso ha suscitato preoccupazione poiché il bambino ha consumato alimenti tipici della dieta familiare, inclusi formaggi freschi, alcuni dei quali a base di latte crudo. Cinquetti ha spiegato che anche piccole quantità di alimenti contaminati possono risultare pericolose per un bambino.
Il caso è stato segnalato al reparto di pediatria di Belluno a causa di sintomi compatibili con la Seu. Dopo la diagnosi, il bambino è stato trasferito d’urgenza a Padova per ricevere cure specialistiche. Al momento, la situazione è sotto controllo e si spera in un esito positivo, come avvenuto in precedenti casi simili. Per identificare la fonte di contaminazione, sono stati prelevati campioni di formaggio dai luoghi di produzione e dai punti di vendita frequentati dalla famiglia. I risultati iniziali sono stati negativi, ma si attendono ulteriori analisi per confermare la presenza del batterio Escherichia coli.
Appello ai genitori: cautela nella dieta dei piccoli
Cinquetti ha sottolineato l’importanza di seguire indicazioni chiare riguardanti l’alimentazione dei bambini, in particolare per quelli sotto i cinque anni. È fondamentale evitare il consumo di formaggi e prodotti derivati da latte crudo, specialmente quelli freschi venduti in contesti non commerciali. In molte rivendite, comprese le piccole malghe, è presente una cartellonistica che raccomanda di non somministrare tali alimenti a bambini, donne in gravidanza e anziani.
Oltre ai formaggi, l’esperto ha menzionato il rischio di contaminazione anche per carne e salumi. La cottura della carne e la pastorizzazione del latte possono ridurre i rischi, mentre per i salumi freschi è sconsigliato il loro consumo da parte dei più piccoli. È altresì importante lavarsi le mani con attenzione, soprattutto in ambito familiare.
La Ulss 1 Dolomiti raccomanda di offrire ai bambini alimenti ben cotti come carne, pesce, uova e verdure, evitando il latte crudo per prevenire infezioni da batteri come la Salmonella. È essenziale lavare accuratamente frutta e verdura, conservare gli alimenti in modo appropriato e controllare le scadenze. Si sconsiglia anche di preparare zabaione e maionese in casa, di somministrare pesce crudo o affumicato e di dare miele ai bambini sotto i 12 mesi per prevenire il rischio di botulismo infantile.
Alcuni alimenti, come la frutta secca intera e gli insaccati, sono da evitare per il rischio di soffocamento. Cinquetti ha concluso affermando che la Seu ha un periodo di incubazione che varia da uno a cinque giorni, e che le indagini continuano per identificare gli alimenti consumati dal bambino ricoverato. Attualmente, è in attesa di conferme dai laboratori per confermare la diagnosi clinica di Seu.