Ucraina, la Francia chiama l’ambasciatrice italiana dopo le parole di Salvini

Franco Fogli

Agosto 22, 2025

La Francia ha convocato l’ambasciatrice italiana, Emanuela D’Alessandro, in risposta alle recenti affermazioni del vicepremier italiano Matteo Salvini. Questo evento è avvenuto il 22 agosto 2025, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Afp, che ha citato fonti diplomatiche.

Le dichiarazioni di Salvini e la risposta della Francia

Il richiamo dell’ambasciatrice è stato effettuato giovedì a causa delle “inaccettabili dichiarazioni” rilasciate da Salvini riguardo al presidente francese, Emmanuel Macron. Le affermazioni hanno suscitato preoccupazione, in quanto contraddicono il clima di fiducia e le relazioni storiche tra Italia e Francia. La fonte diplomatica ha sottolineato che tali dichiarazioni non solo danneggiano il rapporto tra i due Paesi, ma sono anche in contrasto con i recenti sviluppi bilaterali, che hanno evidenziato un forte sostegno reciproco per l’Ucraina.

Il contesto delle relazioni italo-francesi

Le relazioni tra Italia e Francia hanno storicamente oscillato tra momenti di cooperazione e tensioni. Tuttavia, negli ultimi tempi, i due Paesi hanno cercato di rafforzare i legami, specialmente in ambito europeo e internazionale. La situazione in Ucraina ha ulteriormente complicato il quadro, poiché entrambi i Paesi hanno manifestato il desiderio di sostenere l’Ucraina contro l’aggressione russa. La convocazione dell’ambasciatrice rappresenta un passo significativo, evidenziando l’importanza di mantenere un dialogo costruttivo anche in momenti di disaccordo.

In un contesto geopolitico complesso, le dichiarazioni di leader politici come Salvini possono avere ripercussioni significative non solo sulle relazioni bilaterali, ma anche sull’unità europea. La Francia, attraverso la convocazione dell’ambasciatrice, ha voluto ribadire l’importanza della diplomazia e della comunicazione aperta tra gli Stati, affinché si possano affrontare insieme le sfide attuali.

La tensione tra Italia e Francia, quindi, non è solo una questione di parole, ma riflette anche le dinamiche più ampie delle relazioni internazionali e il ruolo che ogni Paese gioca nella sicurezza europea.

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