Sgombero del Leoncavallo: Emis Killa e Fedez si uniscono alla protesta social

Marianna Ritini

Agosto 22, 2025

Emis Killa e Fedez hanno espresso il loro disappunto sui social riguardo allo sgombero del Leoncavallo, un centro sociale di Milano che ha rappresentato un’importante realtà per la comunità artistica e giovanile della città. Il 22 agosto 2025, il rapper di Vimercate ha condiviso attraverso le sue storie di Instagram un messaggio toccante, dichiarando: “Un pezzo della mia storia oggi muore con lo sgombero del Leoncavallo. Non ne ho mai fatto (e mai ne farò) un discorso politico, quanto più una questione morale e d’animo. Tantissimi ragazzi come me hanno forgiato la loro personalità artistica nei centri sociali, il Leo su tutti. Per noi ha significato aggregazione, arte, rispetto per il prossimo. Se ti occupano casa non puoi farci un cazzo ma lo Stato può fare questo con un luogo icona per Milano da oltre trent’anni. Non capirò mai la giustizia italiana“.

Il rapper ha aggiunto che, sebbene molti possano non condividere il suo punto di vista, comprende le diverse opinioni. Emis Killa ha sottolineato il valore personale che il Leoncavallo ha avuto nel suo percorso artistico, avendo anche lui si esibito in passato all’interno del centro sociale. Fedez, dal canto suo, ha pubblicato una foto del Leoncavallo, commentando: “L’involucro splendente di una città che è stata svuotata di tutto. Anche della sua stessa identità”.

Dettagli dello sgombero

Il 21 agosto 2025 ha segnato una data cruciale per il Leoncavallo, occupato per ben 31 anni. Lo sgombero, inizialmente programmato per il 9 settembre, è stato anticipato e ha avuto inizio alle 9 di mattina. Gli agenti della polizia di Milano sono intervenuti per supportare l’ufficiale giudiziario durante le operazioni di sgombero. L’immobile, situato al numero 7 di via Watteau, ha rappresentato un punto di riferimento per la cultura alternativa e per numerosi artisti che hanno trovato in esso uno spazio di espressione e creatività.

Il Leoncavallo ha sempre operato come un luogo di aggregazione, dove eventi musicali, artistici e sociali hanno avuto luogo, contribuendo alla vivacità culturale della città. La decisione di sgomberare il centro ha sollevato un acceso dibattito tra i sostenitori della cultura alternativa e le autorità, con molti che vedono questa azione come una perdita per la comunità milanese.

Le reazioni della comunità

La reazione all’operazione di sgombero è stata immediata. Non solo i due rapper, ma anche numerosi artisti e attivisti hanno espresso il loro sostegno al Leoncavallo e la loro opposizione a questa decisione. La comunità ha organizzato manifestazioni per protestare contro lo sgombero, evidenziando l’importanza di spazi come il Leoncavallo nella promozione della cultura e della creatività giovanile.

Le parole di Emis Killa e Fedez hanno risuonato tra i giovani e gli artisti di Milano, che vedono il Leoncavallo come un simbolo di libertà e autodeterminazione. La questione ha messo in luce le difficoltà che i centri sociali affrontano nel contesto attuale, dove la lotta per la conservazione di spazi culturali diventa sempre più complessa e sfidante.

La chiusura del Leoncavallo rappresenta non solo la fine di un’era per molti, ma anche un segnale preoccupante sulle politiche culturali della città. La speranza è che il dibattito generato da questo evento possa portare a una maggiore attenzione verso la valorizzazione e la tutela dei luoghi di aggregazione culturale.

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