Francia: 150 israeliani respinti all’ingresso, arrestato il direttore di un parco divertimenti

Franco Fogli

Agosto 22, 2025

Un episodio controverso ha scosso la comunità di Porté-Puymorens, un comune situato nella regione dei Pirenei Orientali in Francia. Il 21 agosto 2025, il direttore di un parco divertimenti locale è stato arrestato con l’accusa di discriminazione basata sulla religione. L’incidente ha avuto luogo quando un gruppo di 150 giovani israeliani, in vacanza e di età compresa tra gli 8 e i 16 anni, ha visto negato l’accesso al parco.

Dettagli dell’incidente

Il gruppo di ragazzi aveva prenotato la visita al parco divertimenti Tyrovol tramite un tour operator spagnolo con sede a Barcellona. Tuttavia, il giorno prima della loro visita programmata, è stata comunicata loro la revoca dell’ingresso. Secondo quanto riportato dalla procura di Perpignan, il direttore del parco ha rivelato a più persone le sue “convinzioni personali” che lo hanno spinto a negare l’accesso al gruppo israeliano, invitando i dipendenti a esercitare il diritto di recesso. Nonostante ciò, il direttore ha successivamente smentito questa versione, attribuendo la cancellazione della visita a condizioni meteorologiche avverse.

In un messaggio diffuso attraverso i social media del parco, il direttore ha dichiarato che a causa di una forte tempesta, il parco sarebbe stato chiuso per un’ispezione completa delle strutture. La procura ha confermato che il gruppo di giovani israeliani ha cambiato programma, evitando così ulteriori complicazioni, e si è diretto verso un’altra località in Francia, dove la sicurezza era garantita dalle forze dell’ordine.

Le indagini e le conseguenze legali

La procura di Perpignan ha avviato un’inchiesta per discriminazione in base alla religione, razza, origine o nazionalità, nell’ambito dell’offerta o della fornitura di beni e servizi. Questo reato è punibile con una pena massima di tre anni di reclusione. L’Osservatorio ebraico della Francia ha annunciato la sua intenzione di unirsi alla causa civile, sottolineando l’importanza di fare luce sull’accaduto e garantire giustizia.

Il caso ha attirato l’attenzione dei media e della società civile, evidenziando questioni di discriminazione e tolleranza in un contesto sempre più complesso. Le autorità locali stanno seguendo attentamente l’evoluzione della situazione, mentre la comunità israeliana in Francia esprime preoccupazione per l’episodio.

La reazione del governo francese

Il ministro degli Interni francese, Bruno Retailleau, ha commentato l’accaduto definendo “grave” il rifiuto di accesso ai ragazzi israeliani. In un’intervista all’emittente Bfmtv, ha affermato: “Questo non è il nostro concetto di Repubblica”. Le dichiarazioni del ministro riflettono un forte impegno da parte del governo francese nel condannare qualsiasi forma di discriminazione e nel promuovere i valori di uguaglianza e rispetto reciproco.

Il caso continua a svilupparsi e si prevede che attirerà ulteriori attenzioni nei prossimi giorni, mentre le indagini proseguono e la comunità si mobilita per garantire che episodi simili non si ripetano in futuro.

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