Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso chiaramente la sua posizione riguardo al possibile incontro con il presidente russo Vladimir Putin, escludendo categoricamente Mosca come sede per i colloqui di pace tra Russia e Ucraina. Durante una conferenza stampa tenutasi a Kiev il 21 agosto 2025, Zelensky ha affermato che è “impossibile” organizzare un faccia a faccia nella capitale russa, ma ha aperto a diverse alternative come Svizzera, Austria o Turchia.
La questione ungherese
Zelensky ha anche affrontato la possibilità che l’Ungheria, guidata dal primo ministro Viktor Orbán, possa diventare una sede per i colloqui. La sua valutazione è stata piuttosto negativa, definendo la situazione “difficile”. Ha sottolineato che, sebbene ci sia un’ampia unità in Europa nel sostenere l’Ucraina, Budapest non sta contribuendo a questo sforzo. In un passaggio significativo, ha rivelato di aver chiesto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump di garantire che l’Ungheria non ostacoli il percorso dell’Ucraina verso l’adesione all’Unione Europea, ricevendo da Trump la promessa che il suo team lavorerà in tal senso.
Il rifiuto della Cina come garante
Zelensky ha chiarito la sua posizione riguardo al ruolo della Cina nella sicurezza dell’Ucraina, escludendo Pechino come possibile garante. Ha sottolineato che, dall’inizio del conflitto, la Cina non ha fornito alcun aiuto per fermare la guerra e ha, anzi, supportato Mosca attraverso l’apertura del mercato dei droni. “Non abbiamo bisogno di garanti che non hanno mai aiutato l’Ucraina quando ne avevamo realmente bisogno”, ha affermato il presidente ucraino, evidenziando la mancanza di sostegno cinese nei momenti critici.
Situazione sul campo
Nel frattempo, la situazione militare in Ucraina sta evolvendo. Zelensky ha riferito che le forze russe stanno rafforzando le loro posizioni lungo il fronte meridionale, in particolare nell’oblast di Zaporizhzhia. “Il nemico si sta rafforzando a Zaporizhzhia“, ha dichiarato, aggiungendo che le truppe russe stanno trasferendo rinforzi da Kursk verso questa regione strategica.
A livello offensivo, Kiev ha recentemente testato un nuovo missile a lungo raggio, denominato Flamingo, capace di colpire obiettivi a 3.000 chilometri di distanza. Zelensky ha descritto il missile come il più avanzato attualmente in possesso dell’Ucraina, e ha annunciato che la produzione potrebbe iniziare a febbraio del 2026. La situazione sul campo continua a essere tesa, con entrambe le parti che si preparano a un possibile intensificarsi del conflitto.