Durante il recente incontro tenutosi il 21 agosto 2025 in Alaska, il presidente russo Vladimir Putin ha mostrato un’apparente buona salute, nonostante le persistenti speculazioni sulla sua condizione fisica. L’evento, che ha visto la partecipazione del presidente statunitense Donald Trump, è stato caratterizzato da misure di sicurezza straordinarie. Un particolare dettaglio ha attirato l’attenzione: i collaboratori di Putin hanno portato con sé un insolito “contenitore per le feci”, destinato a raccogliere e riportare in Russia ogni traccia biologica del leader. Questo dispositivo ha sollevato interrogativi e alimentato le voci riguardanti la salute del presidente russo.
Misure di sicurezza e preoccupazioni sulla salute
Il vertice in Alaska ha suscitato grande interesse non solo per le questioni politiche trattate, ma anche per le misure di sicurezza adottate. Secondo quanto riportato dal quotidiano The Express US, il “contenitore per le feci” sarebbe un dispositivo utilizzato per prevenire che potenze straniere possano analizzare il materiale biologico di Putin per ottenere informazioni sul suo stato di salute. Questa pratica, gestita dal Servizio Federale di Protezione, è in uso da diversi anni e risale almeno al 2017, quando Putin ha visitato la Francia.
Giornalisti investigativi come Regis Gente e Mikhail Rubin hanno rivelato che il campionamento avviene sistematicamente in ogni viaggio all’estero, utilizzando contenitori sigillati e un trasporto riservato. Anche la reporter russa Farida Rustamova ha confermato che simili precauzioni furono adottate nel 2018 durante la visita di Putin a Vienna, dove il presidente avrebbe utilizzato un bagno portatile personale. Queste misure estreme non fanno altro che alimentare le speculazioni riguardanti la salute di Putin, che all’età di 72 anni è oggetto di voci su malattie gravi, tra cui cancro e Parkinson, mai confermate ufficialmente dal Cremlino.
Speculazioni e teorie cospirazioniste
Le incertezze sulla salute di Putin hanno portato a un proliferare di teorie cospirazioniste, tra cui l’ipotesi che il presidente possa utilizzare sosia. Ricerche condotte dal Japan’s National Institute for Defence Studies, attraverso software di riconoscimento facciale e vocale, avrebbero identificato almeno due controfigure addestrate per sostituire Putin in situazioni pubbliche. Le discrepanze nei tratti del viso, nei gesti e nel tono di voce hanno suscitato ulteriori sospetti, ma non esistono conferme ufficiali riguardo a tale pratica.
Nonostante le voci e le speculazioni, il vertice in Alaska ha mostrato un Putin che si è comportato in modo autonomo e appariva in buona forma, sfidando le preoccupazioni diffuse. Dall’altra parte, Donald Trump, di 79 anni, ha continuato a vantarsi della propria salute, sostenendo che i test medici effettuati dopo il suo insediamento confermano il suo stato di benessere.
Gestione dell’immagine e strategia comunicativa
L’attenzione costante sulle condizioni fisiche di Putin e la sua gestione dell’immagine riflettono un aspetto cruciale della strategia comunicativa del Cremlino. La protezione del mito del leader forte è fondamentale, mentre le voci sulla sua salute rimangono un terreno fertile per speculazioni e propaganda. La situazione attuale evidenzia l’importanza di mantenere un’immagine di controllo e potere, nonostante le incertezze che circondano il presidente russo.
L’incontro in Alaska ha dimostrato che, nonostante le speculazioni, Putin è riuscito a presentarsi come un leader attivo e in grado di affrontare le sfide internazionali, mantenendo così la sua posizione di forza nel panorama geopolitico attuale.