Mediobanca: l’assemblea respinge l’offerta pubblica su Banca Generali

Lorenzo Di Bari

Agosto 21, 2025

L’Assemblea degli azionisti di Mediobanca ha bocciato, nella mattinata del 21 agosto 2025, l’offerta pubblica di scambio su Banca Generali, promossa dall’amministratore delegato Alberto Nagel. Solo il 35% dei partecipanti ha approvato l’operazione, mentre il 10% si è opposto e il 32% ha scelto di astenersi. Questi dati sono stati comunicati in una nota ufficiale al termine della riunione.

La posizione di Alberto Nagel

Alberto Nagel ha espresso il suo rammarico per l’esito della votazione, sottolineando l’importanza dell’operazione per il futuro di Mediobanca. In un comunicato, ha ringraziato i sostenitori del progetto, evidenziando come l’integrazione di Banca Generali avrebbe rappresentato un passo decisivo verso la creazione di un Wealth Manager di portata internazionale. Nagel ha definito il voto come un’opportunità mancata, attribuendo parte della responsabilità a azionisti che avrebbero manifestato un conflitto di interesse.

Il CEO ha fatto notare che il voto contrario è stato influenzato da interessi relativi ad altri asset italiani, piuttosto che da una visione strategica per Mediobanca. Ha anche menzionato come, tra coloro che non avevano conflitti di interesse, ci fosse stata una chiara propensione a sostenere l’operazione, in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali.

Implicazioni per il futuro di Mediobanca

Nagel ha concluso il suo intervento affermando che l’azienda continuerà a concentrarsi sull’esecuzione del Piano “One Brand – One Culture”, convinto che questo approccio possa generare un valore superiore rispetto all’alternativa rappresentata dall’offerta di MPS. La bocciatura dell’operazione su Banca Generali segna un momento cruciale per Mediobanca, la quale si trova ora a dover riconsiderare le proprie strategie di crescita e sviluppo nel contesto del sistema finanziario italiano.

Questa situazione evidenzia le sfide che le grandi istituzioni finanziarie devono affrontare in un ambiente di mercato in continua evoluzione, dove le dinamiche di potere tra gli azionisti possono influenzare in modo significativo le decisioni strategiche. La direzione futura di Mediobanca, dunque, dovrà tenere conto non solo delle opportunità di mercato, ma anche delle relazioni interne tra gli azionisti e delle loro aspettative.

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