Il 21 agosto 2025, Jacopo Fo, figlio del premio Nobel Dario Fo, ha espresso il suo disappunto riguardo alla chiusura del Leoncavallo di Milano, un centro culturale di riferimento per molti artisti. Le sue parole, rilasciate all’agenzia di stampa Adnkronos, evidenziano una mancanza di sostegno da parte delle istituzioni nei confronti della cultura popolare. Secondo Fo, la chiusura di questo spazio rappresenta un chiaro segnale di una politica culturale assente, che ignora il valore del lavoro svolto da numerosi volontari.
La chiusura del leoncavallo e le sue conseguenze
Il Leoncavallo, situato a Milano, ha svolto un ruolo cruciale nel panorama culturale della città , ospitando eventi, corsi e attività artistiche. Jacopo Fo ha sottolineato come il Comune di Milano non abbia mai fornito un supporto adeguato a una realtà che ha contribuito in modo significativo alla vita culturale locale. “A Milano non c’è spazio per la cultura popolare, ma solo per chi costruisce grattacieli”, ha affermato Fo, evidenziando un contrasto netto tra le politiche urbanistiche e le necessità culturali della comunità .
L’artista ha richiamato l’attenzione sul fatto che, senza il supporto delle istituzioni, molte associazioni culturali e di solidarietà rischiano di scomparire. “Se tutte queste realtà dovessero chiudere, la città andrebbe in crisi in breve tempo”, ha aggiunto. La chiusura del Leoncavallo non è solo un problema per gli artisti, ma rappresenta una perdita per l’intera comunità , che si vede privata di spazi di aggregazione e di attività culturali fondamentali.
Le proposte non ascoltate di jacopo fo
Jacopo Fo ha anche raccontato di alcune proposte fatte al sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Dopo i funerali di Dario Fo, il sindaco aveva mostrato interesse per la gestione della Palazzina Liberty, un luogo che i genitori di Jacopo avevano occupato negli anni ’70 per iniziative culturali. Nonostante il progetto presentato da Fo, che prevedeva l’utilizzo dello spazio per tutte le compagnie locali, la proposta è rimasta inascoltata.
In un’altra occasione, Fo aveva suggerito di istituire una “Giornata dell’Associazionismo”, simile a quelle già esistenti in altre città europee come Copenaghen. Questo evento avrebbe permesso a tutte le associazioni di mostrare le proprie attività e ricevere visibilità . Tuttavia, anche questa proposta è caduta nel silenzio, lasciando Fo con un senso di frustrazione per la mancanza di risposte adeguate da parte delle istituzioni.
Un appello alla responsabilità culturale
Nelle dichiarazioni di Jacopo Fo emerge un forte richiamo alla responsabilità delle istituzioni nei confronti della cultura. “Investire nella cultura è fondamentale per combattere problemi come la violenza e l’abbandono scolastico“, ha affermato. Secondo lui, il supporto alle associazioni culturali e volontaristiche è essenziale per garantire uno sviluppo culturale autentico e duraturo.
Fo ha concluso il suo intervento con una nota di ironia e amarezza, auspicando che il sindaco Sala possa finalmente riconoscere l’importanza dell’impegno civile e culturale dei volontari. “Milano non può permettersi di ignorare il valore di queste realtà ”, ha sottolineato, esprimendo la speranza che le istituzioni inizino a dare ascolto a chi lavora instancabilmente per il bene della comunità .