Israele ha ufficialmente dato il via alla seconda fase dell’operazione denominata Gideon’s Chariots a Gaza, avviando così una nuova offensiva contro Hamas. La portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), Effie Defrin, ha confermato che questa fase segue l’inizio dell’occupazione di Gaza City, una zona considerata un’importante roccaforte del gruppo militante. L’annuncio è stato effettuato il 21 agosto 2025 e segna un momento cruciale nel conflitto che ha visto un’escalation di violenza nella regione.
Dettagli dell’operazione a Gaza
La manovra militare coinvolge due divisioni dellIDF: la 99ª Brigata di Fanteria, che si trova a sud nel quartiere di Zeitoun, e la 162ª Divisione Corazzata, attiva a nord, nei pressi di Jabalia. Queste forze hanno iniziato attacchi mirati e operazioni di accerchiamento per isolare le posizioni di Hamas, aumentando così la pressione sul gruppo militante. La strategia militare mira a ottenere il controllo totale di Gaza City e delle aree circostanti, con l’obiettivo di liberare gli ostaggi israeliani attualmente nelle mani di Hamas e distruggere le infrastrutture militari del gruppo.
Mobilitazione e obiettivi strategici
Il Ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha dato il via libera all’invasione dopo aver consultato il Capo di Stato Maggiore, il Tenente Generale Eyal Zamir, e altri alti funzionari militari. Questa decisione ha portato alla mobilitazione di circa 60.000 riservisti, che si aggiungono alle truppe già presenti nella regione. Il picco del dispiegamento delle forze è previsto per il 2 settembre 2025, momento in cui le operazioni potrebbero intensificarsi ulteriormente.
L’operazione ha obiettivi ben definiti, tra cui la completa conquista di Gaza City, il recupero degli ostaggi israeliani, la distruzione delle capacità operative di Hamas e l’eliminazione della sua leadership. Inoltre, si prevede la creazione di una zona di sicurezza permanente lungo il confine israeliano. Per garantire la protezione dei civili, si stanno pianificando corridoi umanitari e zone di evacuazione, che dovrebbero facilitare l’ingresso di aiuti umanitari durante l’avanzata delle forze armate.
Contesto regionale e implicazioni
Questo sviluppo avviene in un contesto di crescente tensione nella regione, con la comunità internazionale che osserva da vicino gli sviluppi. Le operazioni militari a Gaza hanno suscitato preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei civili e alla possibilità di un’ulteriore escalation del conflitto. Gli analisti temono che le azioni israeliane possano portare a una reazione da parte di altri attori regionali e a un deterioramento della situazione umanitaria.
Le conseguenze di questa operazione potrebbero avere un impatto duraturo sulla dinamica del conflitto israelo-palestinese e sulle relazioni tra Israele e i suoi vicini. Gli sviluppi futuri saranno monitorati con attenzione, poiché la situazione rimane altamente volatile e complessa.