La tragica scomparsa di Raphaël Graven, noto streamer francese, è stata confermata dalla Procura di Nizza il 20 agosto 2025. Graven, che era in diretta su Kick per una maratona di 10 giorni, è deceduto nel sonno in un appartamento affittato nel villaggio di Contes. L’evento ha suscitato un’ondata di attenzione mediatica e un’indagine è stata avviata per chiarire le cause della morte, anche se le autorità hanno dichiarato che al momento non ci sono elementi di sospetto.
La morte di Raphaël graven
Raphaël Graven, conosciuto nel mondo del gaming con il nome di “Jeanpormanove”, aveva accumulato oltre un milione di follower su diverse piattaforme social. La notizia della sua morte è stata diffusa dal collega e amico Owen Cenazandotti, noto come “Naruto”, attraverso un post su Instagram. Cenazandotti ha descritto Graven come un “fratello” e ha chiesto rispetto per la sua memoria, esprimendo la volontà di non diffondere il video del suo ultimo respiro, registrato durante la maratona.
Il momento fatale è avvenuto mentre Graven si trovava sdraiato su un materasso, avvolto in un piumone. Al risveglio degli altri streamer, è stato notato che si trovava in una posizione anomala. Secondo quanto riportato da Le Parisien, gli streamer hanno tentato di svegliarlo prima di interrompere la trasmissione. Durante la diretta, erano visibili atti di violenza, con altri uomini che lo colpivano e lo strangolavano, generando preoccupazioni per la sicurezza dei contenuti trasmessi.
Le reazioni e le indagini
Il caso ha sollevato interrogativi sulla responsabilità delle piattaforme di streaming. Kick, dove si è svolta la maratona, è conosciuta per un approccio più permissivo rispetto alla moderazione dei contenuti rispetto a Twitch. Un portavoce della piattaforma ha dichiarato che stanno “esaminando urgentemente” le circostanze della morte di Graven, sottolineando che le politiche di Kick sono progettate per proteggere i creatori di contenuti. Tuttavia, i termini di servizio vietano esplicitamente contenuti che incoraggiano autolesionismo o violenza eccessiva.
La ministra francese Clara Chappaz ha definito le violenze subite da Graven “un orrore assoluto”. In un post su X, ha sottolineato che la responsabilità delle piattaforme online nella diffusione di contenuti illeciti è una questione legale e non facoltativa. Ha sollecitato le autorità competenti a prendere provvedimenti per prevenire simili tragedie in futuro.
Questa non è la prima volta che Graven si trova al centro di polemiche riguardanti contenuti violenti. Lo scorso dicembre, lui e l’amico streamer Safine Hamadi erano stati coinvolti in un’inchiesta che accusava Kick di permettere la diffusione di contenuti pericolosi. Entrambi avevano negato le accuse e erano stati rilasciati rapidamente. La morte di Graven ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la responsabilità delle piattaforme di streaming.
