Il 20 agosto 2025, la Casa della Salute di Pratovecchio Stia, situata in Toscana, è tornata al centro dell’attenzione mediatica a causa di un video controverso che ha sollevato polemiche sui social e tra le istituzioni. Le protagoniste di questa vicenda, una dottoressa e un’infermiera, hanno pubblicato una nuova clip per scusarsi con chi si è sentito offeso dalle immagini in cui venivano gettate nel cestino due scatole di prodotti di un’azienda farmaceutica israeliana. Questo gesto era stato interpretato come una manifestazione contro gli eventi in corso a Gaza.
Il video iniziale e le reazioni
Il video originale, girato all’interno della struttura sanitaria, ha scatenato un’ondata di indignazione. Le immagini delle due operatrici che buttavano via i prodotti hanno suscitato reazioni negative, non solo tra gli utenti dei social media, ma anche a livello politico. L’Asl Toscana Sud Est ha preso posizione sulla questione, avviando un’indagine per chiarire i dettagli di quanto accaduto. La situazione ha richiesto un intervento urgente da parte delle autorità sanitarie, che hanno voluto rassicurare il pubblico riguardo alla professionalità del loro personale.
Le scuse e la spiegazione del gesto
In risposta a questa controversia, la dottoressa e l’infermiera hanno deciso di girare una nuova clip, nella quale si scusano sinceramente per l’accaduto. La loro intenzione era di comunicare che il gesto era puramente simbolico e non mirava a offendere nessuno. Le operatrici hanno chiarito che i prodotti gettati nel cestino erano campioni gratuiti, non acquistati con fondi pubblici, e che si trattava di integratori di sodio e potassio, oltre a salviette.
Nel video di scuse, le due operatrici, sedute a un tavolo con le scatole in questione davanti a loro, hanno cercato di spiegare il contesto del loro gesto. Una delle due ha sottolineato che il video faceva parte di una campagna più ampia e che non era stata loro intenzione offendere l’azienda o i colleghi della Casa della Salute. Hanno anche specificato che il video è stato girato dopo il termine delle loro mansioni quotidiane, per cui non c’era stata alcuna violazione delle procedure lavorative.
La dottoressa ha affermato che il gesto doveva essere interpretato come una manifestazione a favore della pace, e non come un attacco a qualcuno. Le operatrici hanno espresso il loro rammarico per il fraintendimento generato e hanno ribadito la loro volontà di chiarire la situazione. La loro preoccupazione principale è stata quella di evitare ulteriori malintesi e di ristabilire un dialogo costruttivo con la comunità .
Questa vicenda ha messo in luce l’importanza della comunicazione e della sensibilità nelle professioni sanitarie, specialmente in un contesto così delicato come quello attuale. La risposta delle due operatrici rappresenta un tentativo di recuperare la fiducia del pubblico e di dimostrare che la loro intenzione era quella di promuovere un messaggio di pace e solidarietà , piuttosto che di provocazione.
