Netanyahu critica Macron: “Il riconoscimento della Palestina accende l’antisemitismo”

Marianna Ritini

Agosto 19, 2025

Il 19 agosto 2025, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha indirizzato una lettera al presidente francese Emmanuel Macron, accusandolo di “alimentare il fuoco antisemita” in Francia. Questa accusa è emersa in seguito all’annuncio di Macron riguardo al riconoscimento internazionale dello Stato di Palestina, previsto per il prossimo settembre durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Nella missiva, datata 17 agosto, Netanyahu ha esortato Macron a combattere lantisemitismo, invitandolo a passare “dalla debolezza all’azione” prima del Capodanno ebraico, che quest’anno cade il 23 settembre.

Le accuse di Netanyahu

Nella lettera, Netanyahu ha sostenuto che l’appello di Macron per un riconoscimento dello Stato palestinese ha portato a un incremento dellantisemitismo in Francia. Il premier israeliano ha affermato che tale posizione non rappresenta un atto di diplomazia, ma piuttosto un appeasement nei confronti del terrorismo di Hamas. Netanyahu ha dichiarato che questa posizione non solo premia le azioni di Hamas, ma rafforza anche il rifiuto del gruppo di liberare gli ostaggi israeliani e incoraggia le minacce nei confronti della comunità ebraica in Francia.

La risposta di Parigi

In risposta alle affermazioni di Netanyahu, il ministro francese per gli Affari Europei, Benjamin Haddad, ha sottolineato che la Francia non ha “lezioni da imparare nella lotta contro lantisemitismo“. Durante un’intervista a Bfmtv, Haddad ha evidenziato come il problema dell’antisemitismo stia avvelenando le società europee e ha condannato l’accelerazione degli atti antisemiti violenti, che sono aumentati dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Il ministro ha rassicurato che le autorità francesi sono sempre state attive nella lotta contro lantisemitismo.

L’Eliseo ha poi emesso una nota in cui ha definito “abietta e erronea” l’accusa di Netanyahu. La presidenza francese ha dichiarato che la lettera non rimarrà senza risposta, ribadendo l’impegno della Repubblica a proteggere i suoi cittadini di fede ebraica. L’Eliseo ha concluso affermando che questo periodo richiede serietà e responsabilità, piuttosto che confusione e manipolazione.

Accettazione della tregua da parte di Hamas

Il leader di Hamas, Taher al Nunu, ha annunciato l’accettazione di una proposta di cessate il fuoco per la Striscia di Gaza, dichiarando che l’interesse nazionale è stato anteposto. Questa decisione arriva dopo che, dall’inizio dell’offensiva israeliana nell’ottobre 2023, sono stati riportati oltre 62.000 palestinesi morti secondo le autorità di Hamas. Al Nunu ha spiegato che l’accordo prevede garanzie da parte degli Stati Uniti, che sono state accettate, e ha espresso la speranza che questa proposta possa contribuire a porre fine alla guerra, migliorando la protezione dei civili e alleviando le sofferenze umanitarie.

Il leader ha aggiunto che l’attuazione della proposta avverrà solo dopo aver ricevuto il consenso dall’altra parte. Fonti dal Cairo hanno confermato che il documento è già stato consegnato a Israele, sottolineando che ora la palla è nel campo israeliano.

Proteste a Tel Aviv per il rilascio degli ostaggi

Nella mattinata del 19 agosto, a Tel Aviv, si sono svolte nuove manifestazioni da parte di attivisti e familiari degli ostaggi israeliani trattenuti nella Striscia di Gaza. I manifestanti hanno bloccato temporaneamente un tratto della Ayalon Highway, chiedendo un accordo che porti al rilascio dei prigionieri e contestando i piani del governo israeliano riguardo Gaza City. Durante la protesta, è stato sostenuto che la conquista di Gaza comporterebbe il sacrificio degli ostaggi e dei soldati. Secondo il quotidiano Haaretz, la polizia ha intervenuto, minacciando di multare alcuni attivisti e un fotografo per violazioni del codice della strada.

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