Lo psicologo: “Il ritiro in finale ha colpito Sinner, Jannik si sente responsabile”

Franco Fogli

Agosto 19, 2025

Lo specialista Pietro Bussotti ha rilasciato alcune dichiarazioni all’Adnkronos Salute riguardo al ritiro di Jannik Sinner durante la finale del Masters 1000 di Cincinnati, avvenuto il 19 agosto 2025. L’incidente ha suscitato preoccupazione non solo tra i tifosi, ma anche nel mondo sportivo, poiché il giovane tennista si è trovato costretto a lasciare il campo a causa di un malore. Bussotti ha sottolineato come questo evento possa influire sulla percezione che Sinner ha di sé stesso e sulla sua affidabilità agli occhi del pubblico.

Le emozioni di Jannik Sinner

Dopo il ritiro, Sinner ha espresso un forte senso di colpa nei confronti dei suoi sostenitori e del suo team. “È una botta forte”, ha dichiarato Bussotti, evidenziando come il tennista si senta in colpa per non essere riuscito a competere come previsto. Il professionista ha aggiunto che Sinner ha immediatamente chiesto scusa ai fan, dimostrando un attaccamento profondo alla sua immagine pubblica e alla responsabilità di rappresentare il tennis italiano. La frustrazione e l’impotenza che il tennista sta vivendo sono amplificate dalla grande aspettativa che circonda ogni suo incontro, specialmente contro un avversario come Carlos Alcaraz, considerato uno dei suoi più grandi rivali.

Bussotti ha spiegato che la discrepanza tra l’aspettativa di una grande prestazione e la realtà del malessere fisico ha colpito duramente Sinner. “In lui ora prevale il senso di impotenza e frustrazione”, ha affermato lo psicologo, evidenziando come il tennista si trovi in una situazione in cui le sue ambizioni e le sue condizioni fisiche non coincidono. Questo contrasto può generare un conflitto interiore, spingendo Sinner a mettere in discussione la propria affidabilità come atleta.

Le implicazioni psicologiche del ritiro

Il ritiro di Sinner non è solo un evento sportivo, ma ha anche profonde implicazioni psicologiche. Secondo Bussotti, il tennista ha costruito la sua identità professionale attorno alla capacità di competere e vincere. “La paura di perdere o che possa ripetersi un incidente come quello di Cincinnati può far scattare in lui il timore di ‘non essere affidabile'”, ha spiegato. Questo timore non è solo personale, ma si estende anche alla percezione che il pubblico ha di lui, generando un senso di colpa sociale.

Il campione altoatesino, secondo Bussotti, si è sentito colpevole per il forfait, ma è importante ricordare che nessuno può recriminare a Sinner per un problema di salute. “Dopo aver tentato di giocare nonostante le sue condizioni, ha probabilmente provato un umanissimo sollievo nel riconoscere il suo stato”, ha aggiunto lo specialista. La pressione interna e il senso del dovere lo hanno spinto a continuare, fino a quando ha dovuto accettare la realtà della sua situazione.

Bussotti ha infine osservato che, sebbene non sia possibile conoscere esattamente ciò che Sinner prova, è plausibile che ora prevalga in lui il timore che un evento simile possa ripetersi in futuro. Il gesto di Alcaraz, che si è precipitato per consolare Sinner, rappresenta un importante segnale di solidarietà all’interno della comunità sportiva, sottolineando valori come la resilienza e l’umanità.

Il futuro di Jannik Sinner

Con la stagione tennistica che continua, la salute e il benessere di Sinner saranno al centro dell’attenzione. La sua partecipazione al Us Open è ora in dubbio, e i medici stanno monitorando da vicino la sua situazione. Le notizie riguardanti un possibile virus intestinale che potrebbe aver contribuito al suo malore sono già circolate, e il team di Sinner sta valutando attentamente il da farsi.

Il tennista ha dimostrato una grande resilienza in passato e la sua capacità di affrontare le avversità sarà fondamentale per il suo recupero. La comunità sportiva e i fan attendono con ansia aggiornamenti sulla sua condizione, sperando di rivederlo presto in campo, pronto a competere ai massimi livelli.

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