L’associazione italiana allenatori scrive alla Figc: “Sospendere Israele da Fifa e Uefa”

Marianna Ritini

Agosto 19, 2025

Il 19 agosto 2025, l’Associazione Italiana Allenatori di Calcio (Aiac) ha lanciato un forte appello al presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc), Gabriele Gravina, per richiedere un intervento significativo in favore del popolo palestinese. L’iniziativa è stata accolta all’unanimità dal Consiglio Direttivo Nazionale dell’Assoallenatori, riunito sotto la presidenza di Renzo Ulivieri, con l’intento di sensibilizzare il mondo del calcio italiano riguardo alla situazione attuale in Medio Oriente.

Richiesta di intervento alla Figc

Il comunicato ufficiale dell’Aiac sottolinea la necessità di un’azione che vada oltre il mero simbolismo. Gli allenatori italiani chiedono che il calcio nazionale si mobiliti per sollecitare la sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali, con l’obiettivo di far sentire la propria voce contro le violazioni dei diritti umani. L’Aiac evidenzia come il contesto attuale, caratterizzato da un conflitto che ha portato a un numero tragicamente elevato di vittime innocenti, richieda una risposta concreta da parte delle istituzioni calcistiche.

Renzo Ulivieri, presidente dell’Aiac, ha dichiarato che i valori umani che sostengono lo sport impongono di opporsi a qualsiasi forma di sopraffazione. “Non possiamo semplicemente ignorare ciò che accade”, ha affermato, sottolineando la responsabilità morale del settore sportivo nel sollevare questioni di giustizia e umanità. Giancarlo Camolese, vicepresidente dell’associazione, ha aggiunto che il numero di morti innocenti, tra cui molti sportivi, rende urgente un’azione di contrasto.

Il contesto del conflitto e l’impatto sullo sport

L’Aiac ha messo in evidenza la gravità della situazione in Gaza e le sue conseguenze in Cisgiordania e Libano. La lettera-appello si interroga se il conflitto possa essere considerato un evento da relegare a uno dei tanti conflitti attivi nel mondo, evidenziando la necessità di una reazione adeguata. La strage di innocenti avvenuta il 7 ottobre 2023, a seguito dell’attacco di Hamas, e la successiva risposta militare di Israele, che ha causato un numero inaccettabile di vittime palestinesi, sono temi centrali nel discorso dell’Aiac.

L’associazione ha posto interrogativi fondamentali sulla moralità delle azioni intraprese da entrambe le parti, invitando a riflettere su come il mondo dello sport possa e debba prendere posizione di fronte a tali atrocità. In vista delle prossime partite della Nazionale italiana, programmate per l’8 settembre e il 15 ottobre contro Israele, l’Aiac chiede una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte delle federazioni calcistiche.

Una presa di coscienza necessaria

L’Aiac ha ribadito che l’entità delle violenze in corso richiede una seria riflessione e un’azione decisa. Gli allenatori italiani hanno espresso la convinzione che non sia più sufficiente una semplice moral suasion nei confronti del governo di Netanyahu, che appare sordo agli appelli provenienti da diverse parti della società, comprese manifestazioni pubbliche e voci critiche all’interno di Israele stesso.

Il comunicato evidenzia l’importanza di non dimenticare il passato, sottolineando che la memoria dell’Olocausto deve essere rispettata, ma che la storia non si limita a quell’episodio. L’Aiac ha richiamato l’attenzione sul fatto che una reazione sproporzionata a un male subito non può essere giustificata, e che ogni nazione, in particolare quelle democratiche, deve affrontare le proprie responsabilità.

Il Consiglio Direttivo dell’Aiac ha infine sottolineato che, secondo lo Statuto federale, la Figc ha il dovere di promuovere l’esclusione di ogni forma di discriminazione e violenza. In questo contesto, l’associazione ha chiesto che la Figc consideri seriamente la richiesta di esclusione temporanea di Israele dalle competizioni sportive, in risposta alle stragi quotidiane che colpiscono anche il mondo dello sport.

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