Vladimir Putin ha avanzato richieste per ottenere il pieno controllo della regione del Donetsk, un passo cruciale nella sua strategia per dominare l’intero Donbass. Questa regione, attualmente sotto il controllo dell’Ucraina, rappresenta un obiettivo strategico per Mosca, specialmente dopo l’annessione del Luhansk. La conquista del Donetsk non solo consentirebbe a Putin di completare il controllo del Donbass, ma potrebbe anche portare a una cessazione del conflitto.
Analisti dell’Institute for the Study of War, un think tank americano, avvertono che il controllo del Donetsk da parte della Russia non sarebbe un semplice atto simbolico. Tale evento segnerebbe una significativa riduzione delle capacità difensive ucraine e infliggerebbe un duro colpo all’industria del paese.
Le caratteristiche dell’area
La regione del Donetsk, nota come “cintura fortificata”, è un territorio strategico che l’Ucraina ha difeso con determinazione negli ultimi tre anni e mezzo. Questa cintura, lunga circa 50 chilometri, si estende da nord a sud lungo l’autostrada Kostyantynivka-Slovyansk e comprende città importanti come Slovyansk e Kramatorsk a nord, e Druzhkivka, Oleksiyevo-Druzhivka e Kostantynivka a sud. Prima dell’inizio del conflitto, questa area ospitava oltre 380.000 abitanti.
La cessione del Donetsk alle forze russe migliorerebbe la loro posizione strategica, permettendo loro di lanciare nuove offensive contro l’Ucraina. Tuttavia, l’area rimane in gran parte inviolata dall’autunno del 2022, quando le forze russe non sono riuscite a progredire o a circondare le posizioni ucraine. La conquista del Donetsk, attraverso l’uso di mezzi militari pesanti da parte di Mosca, non è garantita, specialmente considerando l’attuale carenza di risorse delle forze russe, le quali faticano a resistere agli attacchi aerei e ai droni ucraini.
Recenti successi in località come Dobropillia e Pokrovsk, ottenuti da unità agili di incursori, non hanno portato all’arrivo di rinforzi. Le forze russe, secondo l’Institute for the Study of War, non dispongono attualmente dei mezzi necessari per circondare o controllare rapidamente la cintura fortificata ucraina, né per gestire la parte restante del Donetsk non occupata, che Putin richiede come condizione per un cessate il fuoco.
Implicazioni di un ritiro di Kiev
Nel contesto attuale, un eventuale ritiro delle forze ucraine non sarebbe né immediato né semplice. Un cessate il fuoco prolungato sarebbe necessario per garantire un ritiro sicuro, evitando che le forze ucraine siano esposte a nuove offensive russe mentre si ritirano dal Donetsk e dalla regione di Kharkiv, più a nord.
Un ritiro comporterebbe la creazione di ampie concentrazioni di forze ucraine, rendendole vulnerabili a droni, aerei e artiglieria russi al termine della tregua. Pertanto, un arretramento sarebbe possibile solo con una tregua totale. Le forze ucraine, inoltre, non sarebbero in grado di mantenere le loro posizioni sulla riva orientale del fiume Oskil, aprendo la strada a un possibile avanzamento russo verso Kharkiv dalle regioni di Donetsk e Luhansk.
In questo scenario complesso, la necessità di una robusta forza di interposizione internazionale diventa cruciale, così come la costruzione di infrastrutture difensive, entrambe possibili solo attraverso un cessate il fuoco completo.