Trump e Putin si incontrano, ma gli scontri continuano in guerra

Lorenzo Di Bari

Agosto 16, 2025

Il recente incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il presidente della Russia, Vladimir Putin, tenutosi in Alaska, non ha portato a risultati concreti per la guerra in Ucraina. Nonostante il colloquio, durato tre ore e avvenuto nella notte europea, non si è registrato alcun effetto significativo sul conflitto, il quale continua senza sosta. Resta quindi in attesa di sviluppi futuri, mentre la situazione sul campo rimane tesa e complessa.

Attività militari in corso

La giornata di ieri ha visto un’intensificazione dei raid aerei tra Russia e Ucraina, sebbene l’intensità degli attacchi sia risultata ridotta rispetto ai recenti picchi. Secondo fonti militari ucraine, sono stati lanciati 85 droni russi e un missile balistico contro obiettivi in territorio ucraino. Nonostante la maggior parte dei droni sia stata intercettata, 24 velivoli, insieme al missile, hanno colpito diverse località del Paese. Dall’altra parte, il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver abbattuto 29 droni ucraini nel sud della Russia e nel Mare d’Azov.

Raid ucraini contro obiettivi russi

Le forze ucraine hanno recentemente condotto un attacco aereo contro il porto russo di Olya, situato nel delta del Volga, nella regione di Astrakhan. Giovedì, un cargo utilizzato per il trasporto di armi iraniane è stato colpito, secondo quanto riportato da fonti militari dell’Institute for the Study of War e The War Zone. Questo rappresenta un attacco significativo, poiché Olya funge da hub logistico per i rifornimenti russi provenienti dall’Iran. La nave, identificata come Port Olya 4, ha subito danni, sebbene il governatore di Astrakhan abbia affermato che tutti i droni utilizzati nell’operazione siano stati distrutti e che non ci siano stati danni significativi alle infrastrutture portuali.

Attacco alla raffineria di Syzran

In un altro sviluppo, droni ucraini hanno colpito la raffineria di Syzran, una delle principali strutture di Rosneft, situata nella regione di Samara, in Russia. L’attacco ha generato esplosioni e incendi, e secondo quanto riportato dal canale Telegram russo Baza, si sono verificate anche esplosioni nei pressi di una fabbrica di polvere da sparo a Ryazan. Le autorità locali hanno confermato la morte di cinque persone e il ferimento di oltre cento, dichiarando lo stato di emergenza nella regione.

Situazione nel Donetsk

Le operazioni militari continuano nel Donetsk, dove la Russia sta cercando di acquisire il controllo dell’area di Pokrovsk, un punto strategico per la logistica e i rifornimenti. I militari ucraini hanno stabilizzato la situazione a est e a nord-est di Dobropillia, dopo che l’avanzata delle forze russe aveva suscitato preoccupazioni per la tenuta della linea del fronte. Secondo il portavoce del Gruppo Dnipro delle forze ucraine, Viktor Trehubov, i soldati ucraini stanno continuando a neutralizzare le unità russe infiltrate, impedendo loro di consolidare le posizioni occupate.

Pokrovsk è stata liberata dalle forze russe, insieme ad altre località come Hruzke, Rubizhne, Novovodyane, Petrivka, Vesele e Zolotyi Kolodyaz, a nord-est di Dobropillia. Anche la linea Vesele-Zolotyi Kolodyaz-Kucheriv Yar ha visto un parziale stabilizzarsi della situazione. Tuttavia, il ministero della Difesa russo ha rivendicato il controllo di Kolodyazi, un insediamento situato più a nord, insieme a Vorone, a est di Dobropillia e Pokrovsk, nella regione di Dnipro.

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